Campagna di ateneo "Pensa Green. Contribuisci al risparmio energetico"

La Commissione RUS promuove una campagna di sensibilizzazione sul il risparmio energetico che tocca alcuni temi particolarmente impattanti dal punto di vista dei consumi e propone alla comunità universitaria dei brevi approfondimenti accompagnati da possibili azioni da adottare

  1. La climatizzazione degli ambienti
  2. L’illuminazione e l’ascensore
  3. I computer
  4. I fotocopiatori
  5. Le stampanti
  6. Casa

1 - La climatizzazione degli ambienti

L'accensione degli impianti di riscaldamento è regolamentata dalla normativa in vigore in materia di risparmio e contenimento dei consumi energetici, in particolare dal Decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013, n. 74 "

La norma stabilisce, una suddivisione dei comuni per fasce climatiche; il Comune di Verona, rientra nella fascia climatica E, che prevede la possibilità di accendere gli impianti, tutti gli anni, dal 15 ottobre al 15 aprile, dalle ore 5 alle ore 23, per un massimo di 14 ore giornaliere (anche frazionabili).

L'Ordinanza n. 122 del 30.09.2021 stabilisce le temperature massime consentite negli edifici ubicati nel Comune di Verona che è pari a 19°C negli edifici classificati in base al DPR 412/93 e s.m.i., con le sigle:

  • E.1 - residenza e assimilabili
  • E.2 - uffici e assimilabili
  • E.4 - attività ricreative o di culto e assimilabili
  • E.5 - attività commerciali e assimilabili
  • E.6 - attività sportive

I consumi

  • I consumi riguardano sia i combustibili per il riscaldamento che l’energia elettrica per gli impianti di condizionamento ed il sistema di distribuzione dei fluidi impiegati nel processo di climatizzazione. Si è stimato che in alcuni uffici il consumo di energia elettrica per la climatizzazione può costituire circa il 25% dei consumi elettrici complessivi.
  • Il consumo energetico per il riscaldamento corrisponde mediamente al 30% dei consumi energetici totali di un edificio, e determina l’emissione in atmosfera di una quantità compresa tra circa 675 e 7.875 Kg di CO2 all’anno a seconda della potenza termica del generatore (considerando l’utilizzo del metano come combustibile per il riscaldamento).
  • La temperatura indicata dalla legge per il periodo di riscaldamento è compresa, negli ambienti adibiti ad ufficio, tra 18°C e 20°C.

Le buone pratiche

Una corretta climatizzazione consente di lavorare nelle condizioni ideali con risparmio di energia. Per ottenere il miglior comfort alle temperature indicate, e al contempo contenere i consumi energetici, occorrono comportamenti consapevoli da parte degli operatori presenti nei locali. Ecco alcuni suggerimenti:

  • in estate la differenza tra la temperatura raccomandata interna agli edifici e quella esterna non dovrebbe superare i 6°C. Differenze eccessive tra temperature esterne ed interne ai locali possono favorire l’insorgenza di malesseri e patologie acute (ad es. raffreddori estivi ed invernali o dolori muscolo-scheletrici o reumatici);
  • in inverno, evitare di aprire le finestre se fa troppo caldo: se possiamo, abbassiamo il riscaldamento;
  • in estate, tenere le finestre chiuse quando è acceso l’impianto di condizionamento;
  • in tempi di Covid, arieggiare con finestre aperte e porta chiusa (in aule non dotate di ricambio centralizzato) ogni ora per almeno 5 minuti ricordando contemporaneamente nel periodo di spegnere i ventilconvettori per non sprecare energia inutilmente
  • se si usano sale riunioni ed uffici saltuariamente, ricordarsi di spegnere il riscaldamento a fine utilizzo degli ambienti;
  • in inverno, ricordarsi di tenere le porte chiuse per evitare che il calore si propaghi in ambienti che non è necessario riscaldare;
  • non ostacolare la circolazione dell’aria dei ventilconvettori, pertanto non coprire ventilconvettori e radiatori con “copri-termosifoni” o tende;
  • in estate, regolare il climatizzatore sul consumo energetico ottimale e comunque accenderlo solo se necessario. Inoltre, a minori velocità di ventilazione, la quantità di aria trattata è minore e quindi viene meglio raffreddata e soprattutto maggiormente deumidificata, con conseguente maggiore sensazione di benessere.

2 - L’illuminazione e l’ascensore

I consumi

L’illuminazione

  • L’illuminazione dei locali dove viviamo rappresenta la più comune ed evidente delle utilizzazioni finali dell’energia elettrica.
  • L’illuminazione assorbe circa il 13% dei consumi elettrici.
  • Accendere 10 lampade da 100 Watt per un’ora comporta l’emissione in atmosfera di 0,80 kg di anidride carbonica (CO2).

L’ascensore

  • Il consumo energetico medio di un ascensore rappresenta circa il 5% del consumo elettrico complessivo di un edificio adibito ad uffici.
  • Si stima che un ascensore in modalità stand-by (quindi fermo) arrivi ad assorbire mediamente una potenza elettrica di circa 2 kW, comportando quindi un consumo elettrico annuo di circa 10.000 kWh, che rappresenta una quota considerevole del consumo elettrico totale annuo dell’ascensore, compresa tra il 25 e l’80%.
  • Cambiando abitudini possiamo ridurre il consumo energetico dell’ascensore per una quota compresa tra il 20 e il 75%. Ogni volta che non usiamo l’ascensore risparmiamo circa 0,05 kWh

Le buone pratiche

  • Calibrare l’illuminazione in base alle reali necessità: spesso è sufficiente utilizzare il 50% delle lampade disponibili.
  • evitare di usare l’ascensore tutte le volte che si può, preferendo le scale.

Inoltre:

  • la combinazione tra sedentarietà e sovrappeso influenza negli anni il mantenimento del nostro stato di salute. E’ dimostrato che i soggetti che praticano regolarmente attività fisica presentano una bassa incidenza di malattie cardiovascolari.
  • Il dispendio energetico complessivo stando in piedi inattivi (come dentro l’ascensore) è pari a 1,0 kCal/minuto; se si cammina tale dispendio è circa tre volte maggiore (2,5 kCal – 3,5 kCal camminando a 4 Km/h), ed è ancora maggiore sotto sforzo, come, ad esempio, quando saliamo le scale.

3 - I computer

I consumi

  • Un tipico computer da ufficio acceso per 9 ore al giorno arriva a consumare fino a 175 kWh in un anno. Impostando l’opzione di risparmio energetico il consumo scende del 37%, con un risparmio di anidride carbonica (CO2) emessa in atmosfera di circa 49 kg!.
  • Un monitor 14”(a colori, a tubo catodico) (ma c’è chi ce l’ha ancora?) in un anno arriva a consumare 135 kWh: stimando che mediamente si usi attivamente il PC per 4 ore al giorno. spegnendolo quando non utilizzato si può arrivare a risparmiare oltre 65 kWh!

Le buone pratiche

  • attivare la funzione stand-by o da tastiera o dalle impostazioni del sistema operativo. Ad esempio

su Windows®: da Start – Pannello di Controllo - Opzioni Risparmio Energia si può regolare il tempo di spegnimento del monitor, della disattivazione dei dischi rigidi o della modalità standby o sospensione del PC.

Se non è disponibile la funzione “risparmio energia”, impostare le funzioni di risparmio energetico del solo monitor cliccando sull’icona “schermo” anziché su quella “risparmio energia”.

  • eliminare qualsiasi “salvaschermo” (screen saver): l’operazione consente di disattivare il segnale del monitor e permette un reale risparmio di energia.
  • spegnere il pc se non utilizzato per un lungo periodo di tempo.
  • staccare la spina del computer, al termine della giornata lavorativa: il PC è uno di quegli elettrodomestici che assorbe una potenza elettrica anche da spento; una potenza che può variare dai 3W a 6W a seconda dei modelli.

Stimando l’ammontare annuo medio di ore in cui il PC resta presumibilmente spento ma con la spina attaccata, e il costo medio attuale della fornitura di energia elettrica (0,18 euro per kWh), è possibile valutare una spesa annua che può variare da 28 euro a 56 euro per ogni singolo PC …una spesa che potremmo risparmiare semplicemente staccando la spina.

Inoltre:

  • assumere una postura corretta di fronte al video in modo tale che la distanza occhi-schermo sia pari a circa 50-70 cm, e distogliere periodicamente lo sguardo dal video per guardare oggetti lontani, al fine di ridurre l’affaticamento visivo.

4 - I fotocopiatori

I consumi

Una fotocopiatrice media può arrivare a consumare in un anno fino a 1800 kWh, determinando l’emissione in atmosfera di circa 1400 kg di CO2.

  • Secondo le definizioni ASTM (American Society for Testing and Materials International) si possono individuare cinque fasi di uso distinte della fotocopiatrice, ognuna con differente consumo di energia:
  1. fase di copia (massimo consumo);
  2. fase di standby (immediatamente dopo la copia, quando la fotocopiatrice è pronta per quella successiva);
  3. fase “energy saver”, con un consumo minore rispetto allo stato di standby;
  4. fase di riscaldamento, che prepara la fotocopiatrice ad esser pronta per la copiatura (il 75% del consumo energetico complessivo avviene in questa fase);
  5. collegata alla rete elettrica, ma spenta (in questa fase l’assorbimento di potenza elettrica medio di una fotocopiatrice è spesso superiore a 30W).

Le buone pratiche

  • impostare le opzioni per il risparmio energetico e usare maggiori attenzioni nell’utilizzo, può ridurre il consumo energetico di circa il 24%.
  • scollegare l’apparecchio dalla presa quando non utilizzato per molto tempo,
  • inserirlo sempre l’opzione di standby, se la fotocopiatrice non la possiede automatica.
  • spegnere la fotocopiatrice e sconnetterla dalla rete alla fine dell’orario di ufficio specialmente se rimane inutilizzata per lunghi periodi come ad esempio i fine settimana e le festività.
  • Fotocopiare, se possibile, almeno con modalità fronte/retro, e usare carta riciclata.

Inoltre:

  • il caricatore di toner può contenere prodotti nocivi, per contatto ed inalazione: seguire le istruzioni di sicurezza allegate al prodotto e/o emanate dai competenti servizi aziendali per sostituirlo e per smaltirlo.
  • Nell’apertura della macchina segui le indicazioni contenute nel libretto di uso e manutenzione

5 - Le stampanti

I consumi

Una stampante da ufficio può arrivare a consumare ben 63 kWh per anno di energia elettrica, che corrispondono alle emissioni di 48 Kg di CO2 (anidride carbonica) emessa nell’ambiente.

  • Scollegando la stampante fuori dall’orario di ufficio, i consumi possono scendere a 48 kWh, con un risparmio di CO2 emessa di circa 12 Kg e di una quantità di polveri sottili paragonabili a quelle emesse da un motore diesel Euro IV in circa 210 km di percorrenza.
  • Solo l’8% del consumo energetico complessivo è dovuto alla fase di stampa, mentre il rimanente 49% è “speso” nella fase di stand-by e il 43% in quella di spegnimento (con la spina inserita, naturalmente!).
  • Una tonnellata di carta riciclata rispetto alla carta vergine consente di risparmiare il taglio di 24 alberi, il consumo di 4100 kWh di energia e di 26 m3 di acqua, e le emissioni di 27 kg di CO2.

Le buone pratiche

  • spegnere la stampante, dell’ufficio o di rete, alla fine dell’orario di ufficio.
  • ogni volta che è possibile usare la carta riciclata.
  • stampare con l’opzione fronte/retro e/o inserendo più pagine nella stessa facciata.
  • utilizzare ogni volta che è possibile la modalità di stampa a bassa risoluzione (“economy”,“draft”, o “bozza”).
  • stampare tutti i documenti in un’unica sessione: si evita che la stampante debba ogni volta raggiungere la temperatura adeguata per la stampa.
  • prima di stampare un documento, usare l’opzione “Anteprima di stampa” per vedere se l’impaginazione e l’effetto visivo è quello desiderato.
  • ridurre, ove possibile, i margini della pagina e la dimensione del carattere.
  • utilizzare sistemi cloud per apportare commenti o modiche a documenti in bozza
  • accertarsi prima di stampare un documento che sia veramente utile e necessario: un po’ di tempo dedicato ad una lettura veloce “a video” faranno risparmiare in termini di carta ed energia

Inoltre:

  • il caricatore di toner può contenere prodotti nocivi, per contatto ed inalazione: segui le istruzioni di sicurezza allegate al prodotto e/o emanate dai competenti servizi aziendali per sostituirlo e per smaltirlo. Nell’apertura della macchina segui le indicazioni contenute nel libretto di uso e manutenzione.

6 - Casa

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