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angle-left Progetto Enact - 14.10.2021

“Enact – Conoscerlo per sconfiggerlo, alleanza contro Covid-19”

 

Dopo 19 mesi di impegno e di lavoro per comprendere e combattere il virus, le ricercatrici e i ricercatori impegnati nel progetto scientifico Enact – Conoscerlo per sconfiggerlo, alleanza contro Covid-19”, partito nel marzo 2020 con il coinvolgimento di vari gruppi dell'università di Verona, in collaborazione con l’Azienda ospedaliera universitaria integrata, hanno voluto fare il punto sui più recenti studi.

 

A presentare i risultati fin qui ottenuti sono stati, giovedì 14 ottobre, al Teatro Ristori, il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini, il presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, il direttore della sezione di Immunologia Vincenzo Bronte e il coordinatore del progetto Giovanni Pizzolo. Sono stati poi approfonditi i diversi sottoprogetti, guidati rispettivamente dai docenti Vincenzo Bronte (progetto Immunovid), Davide Gibellini (ViroCovid) Evelina Tacconelli (React-Covid-19), e Domenico Girelli (Registro Covid-19).

 

Il progetto Enact, finanziato da Fondazione Cariverona per 2 milioni e 100mila euro e co-finanziato da Fondazione Tim per 250.000 euro, rappresenta un modello innovativo di approccio multidisciplinare, fortemente voluto, promosso e coordinato fin dall’inizio dal Magnifico Rettore, Pier Francesco Nocini con l’appoggio fondamentale del presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, resisi conto della necessità di agire tempestivamente, data la situazione di emergenza sanitaria, dando vita a un progetto in grado di assicurare collaborazione tra ricerca scientifica accademica e finanziatori privati con una integrazione di competenze scientifiche senza precedenti.

 

I relatori sono partiti dal più recente risultato scientifico: la pubblicazione del lavoro svolto dal team coordinato dagli immunologi Vincenzo Bronte e Stefano Ugel, dal titolo “Fatal cytokine release syndrome by an aberrant FLIP/STAT3 axis”, sulla rivista del gruppo Nature, Cell Death & Differentiation. Lo studio ha saputo spiegare ancor meglio come avvenga la “tempesta citochinica” che porta alle forme più gravi di Covid-19 e, quindi, arrivare a nuove possibilità di trattamento della malattia.

 

Il gruppo di ricerca della sezione di Immunologia dell’università di Verona ha individuato nel fattore di trascrizione STAT3 un bersaglio chiave per il trattamento delle forme più gravi di Covid-19. Lo studio nasce dall’intuizione che l’espressione aberrante di una proteina denominata FLIP in un particolare tipo di cellule (mieloidi) dei soggetti infettati da Sars-Cov-2, attiva in queste cellule un’incontrollata produzione di sostanze infiammatorie e l’acquisizione della capacità di ostacolare la risposta antivirale comportando l’innesco di una serie di eventi che inducono riduzione dei linfociti, danno polmonare e disfunzioni multiorgano. Sfruttando un modello animale esprimente in modo costitutivo una forma omologa della proteina FLIP, i ricercatori sono riusciti a caratterizzare nel dettaglio le componenti immuni che promuovono la “tempesta citochinica”. Mimando i quadri patologici più gravi della patologia Covid -19, il modello sperimentale ha inoltre permesso ai ricercatori di testare alcuni trattamenti farmacologici che potrebbero essere utili nella lotta alla pandemia indotta da Sars-Cov-2.

 

Oltre a confermare il baricitinib, un farmaco già approvato in clinica per il trattamento dell’artrite reumatoide e già suggerito dal gruppo di ricerca in un precedente studio pubblicato nella rivista “The Journal of Clinical Investigation”, i ricercatori hanno sperimentato anche la possibilità di inibire geneticamente la proteina “bersaglio” in vivo con delle particelle che veicolano i cosiddetti small interfering Rna. I ricercatori hanno osservato come l’intervento mirato su STAT3, specialmente sulle cellule mieloidi, permette di mitigare i meccanismi associati alla tempesta infiammatoria innescati dall'accumulo di cellule esprimenti la proteina FLIP. La terapia, infatti, induce una diminuzione del rilascio delle sostanze (citochine pro-infiammatorie) che provocano la tempesta infiammatoria, la normalizzazione dei linfociti e un miglioramento generale dei parametri alterati. I ricercatori ritengono che questi risultati possano servire da base per lo sviluppo di terapie più accurate, utili a controllare i disturbi provocati dalla tempesta citochinica e, di conseguenza, per trattare i quadri clinici più severi indotti dal Covid-19. Inoltre, la tempesta citochinica non è un disordine immunitario collegato esclusivamente al Covid-19 ma è comune a varie patologie dovute a difetti genetici nella risposta immunitaria o come conseguenza di alcuni interventi terapeutici; pertanto, queste scoperte potranno esser traslate anche in diversi quadri clinico-patologici.

 

Alla ricerca hanno contribuito Chiara Musiu, Simone Caligola e Alessandra Fiore, primi autori dello studio, Cristina Frusteri, Francesco De Sanctis, Stefania Canè, Annalisa Adamo, Francesca Hofer e Roza Maria Barouni della sezione di Immunologia dell’ateneo scaligero. Gli altri autori dell’ateneo scaligero a firmare lo studio sono: Evelina Tacconelli (divisione di Malattie infettive); Katia Donadello, Leonardo Gottin, Enrico Polati (divisone di Terapia intensiva) e Domenico Girelli (divisione di Medicina generale). Lo studio ha visto la partecipazione di altri atenei ed enti di ricerca nazionali come l’università di Modena e Reggio Emilia (Silvio Bicciato e Andrea Grilli), l’Asl di Lanciano-Vasto-Chieti e Pescara (Domenico Angelucci e Andrea Capece), l’unità di Medicina Forense dell’Asl  di Pescara (Ildo Polidoro e Piera Amelia Iezzi), l’ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda (Marco Chilosi) e, soprattutto, il team di ricerca di anatomia patologica coordinato da Manuela Iezzi dell’Università di Chieti-Pescara (Alessia Lamolinara e Francesco Del Pizzo), responsabile dell’analisi dei campioni tessutali. Inoltre la realizzazione del progetto ha richiesto un’intensa collaborazione a livello internazionale con i gruppi di ricerca guidati da Peter Murray, luminare della fisiologia dei macrofagi del Max Planck Institute in Germania; Paolo Serafini, immunologo dell’ università di Miami (USA); Zheng-Li Shi, virologo del Wuhan Institute of Virology (Cina), e Ido Amit, pioniere della tecnologia di analisi molecolare tramite sequenziamento genomico a singola cellula del Weizmann Institute of Science di Rehovot (Israele).

 

Progetto

"Conoscerlo per Sconfiggerlo, Alleanza contro Covid-19 (Enact)”

Sintesi dei risultati ottenuti (Marzo 2020-Ottobre 2021)

 

            Il gruppo di ricerca Enact si è costituito per l’azione del Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini, congiunta al Presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, promotori del progetto. Il coordinamento è affidato a Vincenzo Bronte nel ruolo di ricercatore principale e responsabile del filone immunologico, è composto dai seguenti scienziati quali responsabili degli altri filoni di ricerca: Evelina Tacconelli (epidemiologia clinica), Davide Gibellini (virologia), Domenico Girelli (clinica e fattori prognostico-predittivi). Inoltre, sono coinvolti vari collaboratori dei responsabili dei diversi filoni e altri esperti, con specifiche competenze scientifiche e cliniche, quali Claudio Lunardi, Ercole Concia, Marco Chilosi, Venerino Poletti, Claudio Doglioni e Massimo Valsecchi. Il coordinamento generale è affidato dai promotori a Giovanni Pizzolo.

 

 

Sottoprogetto Immunovid

 

            Supervisionato dall’immunologo Bronte, il sottoprogetto Immunovid ha studiato il contesto immunologico durante l’evoluzione della malattia, avvalendosi anche di tecnologie innovative come il sequenziamento dell’RNA su singole cellule e l’analisi immunopatologica sia di biopsie polmonari in stadi precoci della malattia sia di campioni autoptici caratterizzanti gli stadi più aggressivi di Covid-19. Inoltre, il gruppo di ricerca ha sviluppato un modello animale in grado di riprodurre la tempesta citochinica che delinea la forma più grave dell’evoluzione del Covid-19. Tramite l’integrazione dei dati ottenuti dal modello sperimentale con quelli derivanti dall’analisi delle cellule circolanti e infiltranti l’albero respiratorio dei pazienti Covid-19, il gruppo ha identificato l’aberrante attivazione del fattore trascrizionale STAT3 come causa dell’iperattivazione della risposta immunitaria. Il ruolo di STAT3 trova conferma anche nelle alterazioni della composizione e funzione di alcune sottopopolazioni di globuli bianchi che cooperano con le piastrine, promuovendo uno stato di trombo-infiammazione. L’anomala e persistente attivazione della proteina STAT3 è stata confermata anche analizzando le cellule di rivestimento degli alveoli polmonari e della componente vascolare che caratterizzano alcune peculiarità fisiopatologiche della malattia, tra cui la ipossia silente (“happy hypoxemia”).  In linea con questi risultati, il gruppo ha studiato gli effetti sul sistema immunitario della somministrazione terapeutica di cellule mesenchimali, che posseggono attività immunosoppressiva ed antiinfiammatoria, in un paziente Covid-19 in terapia intensiva, delineando la possibilità di contrastare l’iper infiammazione indotta dall’infezione virale.

Un altro risultato importante è stata l’identificazione di un farmaco capace di modulare la risposta immunitaria alterata nei pazienti Covid-19 e accelerarne la guarigione. Si tratta del Baricitinib, usato per la terapia dell’artrite reumatoide. Questo farmaco è stato approvato dalla Fda, Food and Drug Administration, per uso emergenziale in associazione con antivirali nei pazienti Covid-19 con polmonite che richiedono ossigenazione supplementare; ancor più recentemente, il farmaco è stata autorizzato come monoterapia nello stesso gruppo di pazienti. Attraverso un’analisi del “trascrittoma” di singole cellule immuni presenti nel sangue e nel liquido di lavaggio bronchiale, il gruppo ha anche dimostrato come la   patologia è associata ad una progressiva alterazione di entrambe le componenti innate e adattative del sistema immunitario, che culmina nel “silenzio immunitario” nei pazienti con prognosi peggiore. Lo stesso studio ha anche identificato nell’Arginasi I (enzima responsabile del metabolismo dell’arginina, aminoacido fondamentale per la sopravvivenza dei linfociti), il principale responsabile del blocco proliferativo linfocitario. Nel loro insieme, queste scoperte indicano come alcune anomalie del sistema immunitario nei pazienti con Covid-19 sono comuni a soggetti affetti da neoplasie negli stadi più avanzati. Il gruppo di lavoro ha pubblicato già 9 lavori scientifici, di cui 2 hanno ricevuto un commento editoriale e ha un lavoro in corso di revisione.

 

 

Sottoprogetto ViroCovid

 

            Supervisionato dal virologo Davide Gibellini, si è occupato della biologia del virus, del rapporto virus-cellula e di alcuni aspetti della patogenesi e della diagnosi di infezione da Sars-CoV-2. In particolare, sono state analizzate le sequenze genomiche dei ceppi di Sars-CoV-2 che permettono di comprendere la dinamica delle mutazioni e della comparsa delle varianti durante la pandemia a Verona. Inoltre, la comparazione delle sequenze di alcune proteine di Sars-CoV-2 con quelle di altri Coronavirus umani ha permesso di rilevare significative omologie in regioni bersaglio della risposta immune. Tali somiglianze potrebbero essere alla base di una immunità crociata coinvolta nel mitigare l’infezione e il suo impatto clinico in gruppi di pazienti come i bambini. Lo studio di un gruppo di pazienti ricoverati con diagnosi di Covid-19 ha rilevato la frequente presenza di sovrainfezioni da batteri multiresistenti. Questo risultato ha dimostrato che l’infezione da Sars-CoV-2 non solo determina un danno diretto al paziente ma facilita anche successive infezioni microbiche associate a una prognosi più severa. Altri studi sono stati focalizzati sulla patogenesi e sulla rilevanza dell’infezione a livello oculare e nervoso. Inoltre, abbiamo potuto definire alcuni meccanismi che possono influenzare l’efficienza della replicazione virale, suggerendo così delle nuove vie nella comprensione dei meccanismi di infezione e di trattamento farmacologico. Studi sono in corso sul ciclo di replicazione virale, sull’azione di Sars-Cov-2 su alcuni aspetti della biologia cellulare, e sull’allestimento di nuove metodiche diagnostiche.  I relativi contributi scientifici pubblicati, sottomessi all’analisi peer-review o in corso di sottomissione sono di 10 memorie scientifiche a cui si aggiungono le pubblicazioni in collaborazione in altri sottoprogetti Enact.

 

 

Sottoprogetto Registro Covid-19 Vr

 

            Supervisionato dall’internista Domenico Girelli, il progetto si è dedicato alla raccolta di dati clinico-laboratoristici su un’ampia coorte di malati affetti da Covid-19, ricoverati a Verona, nonché al follow-up dei possibili esiti di malattia in ambito cardiorespiratorio e neurologico. Sono state avviate collaborazioni multicentriche con Unità Internistiche di altri centri coinvolti nella fase emergenziale della pandemia e con la Società italiana di Medicina interna. Ciò ha permesso la definizione di algoritmi di facile applicazione pratica in grado di prevedere, sin dalle prime fasi, l’evoluzione della malattia e poter quindi calibrare al meglio le cure e i fabbisogni assistenziali. Riguardo agli esiti a distanza (la condizione cosiddetta “long Covid”), stanno emergendo dati che una volta di più rinforzano la necessità di vaccinarsi per non incorrere in complicanze che tendono a prolungarsi al di là della fase acuta. Particolare attenzione in questo sotto-progetto è stata (ed è tutt’ora) rivolta alle complicanze internistico-ematologiche della malattia da Covid-19, quali anemia, carenza di ferro, suscettibilità allo sviluppo di trombosi. Gli ambiti di ricerca più recenti e originali riguardano anche l’impatto della carenza di ferro, molto diffusa nella popolazione generale (soprattutto nelle donne in età fertile), sulla risposta ai vaccini. Al momento, il progetto ha fruttato 15 pubblicazioni originali su riviste scientifiche internazionali, in aggiunta a quelle prodotte in collaborazione con gli altri sottoprogetti Enact.

 

 

Sottoprogetto React-Covid-19

 

Supervisionato dall’infettivologa Evelina Tacconelli React-Covi-19 analizza come prevedere il peggioramento dalle forme moderate alle forme severe del Covid-19 e le conseguenze a lungo termine della malattia. In quinta giornata dall’inizio dei sintomi l’alterazione di almeno due parametri ematologici e biochimici nel soggetto di sesso maschile con patologia cardiovascolare e dispnea si associa ad un alto rischio di ricovero in terapia intensiva e decesso. La valutazione di questi parametri potrebbe essere di ausilio al medico di medicina generale per definire rapidamente quali pazienti ospedalizzare e in quali iniziare terapie combinate per il Covid-19. Anche l’analisi della flora batterica intestinale (microbioma) ha mostrato una differenza sostanziale in termini di batteri “protettori” e opportunisti nei pazienti con Covid che peggiorano rapidamente e vanno incontro a decesso. Più di 400 pazienti sono stati rivalutati clinicamente a tre mesi dalla diagnosi di Covid: il 20% dei pazienti ospedalizzati e il 10% dei pazienti rimasti presso il proprio domicilio presenta ancora sintomatologia, più frequentemente difficoltà nella respirazione e stanchezza (entrambi i gruppi), perdita del gusto (soggetti ospedalizzati) e dell’olfatto (non ospedalizzati). La persistenza dei sintomi è più frequente nei soggetti con più di 75 anni, con patologie cardiovascolari e/o neoplasie. Il microbioma intestinale sembra inoltre rivestire una importanza sostanziale anche per l’insorgenza di long Covid; in particolare i pazienti che durante il Covid hanno assunto anche antibiotici non ritornano alla costituzione della loro flora intestinale nemmeno a 12 mesi post Covid. Queste alterazioni sembrano inoltre correlate alla persistenza dei sintomi anche nei soggetti sani fino a 12 mesi post Covid. I dati di React Covid hanno inoltre documentato che gli operatori sanitari che lavorano in aree ad alta densità di pazienti Covid ed i loro familiari presentano un elevato rischio di sviluppare malattia (pre-vaccino). Questi dati sembrano suggerire una prioritarizzazione di tali soggetti per la eventuale terza dose di vaccino. Il progetto sta analizzando ora il follow up clinico, radiologico, psicologico, cardiologico e del microbioma a 12 mesi in collaborazione con il progetto Europeo Orchestra con particolare attenzione all’effetto degli anticorpi monoclonali sulla ospedalizzazione dei pazienti ad alto rischio di mortalità e vaccinati. Tutti i risultati descritti sono inclusi in 10 lavori come coordinatori e 9 in collaborazione con altri sottoprogetti di Enact pubblicati o in revisione presso riviste internazionali e presentati in congressi internazionali.

 

 

Elenco delle principali pubblicazioni sinora prodotte dal gruppo Enact accettate o in valutazione presso riviste internazionali, con sinossi dei principali risultati.

 

Cancio M, Ciccocioppo R, Rocco PRM, Levine BL, Bronte V, Bollard CM, Weiss D, Boelens JJ, Hanley PJ. Emerging trends in COVID-19 treatment: learning from inflammatory conditions associated with cellular therapies. Cytotherapy. 2020, 22:474-481: Questa review mette in relazione le caratteristiche immunologiche e cliniche del COVID-19 con altre patologie, suggerendo di valutare i farmaci già utilizzati in queste patologie in studi clinici.

 

Bronte V, Ugel S, Tinazzi E, Vella A, De Sanctis F, Canè S, Batani V, Trovato R, Fiore A, Petrova V, Hofer F, Barouni RM, Musiu C, Caligola S, Pinton L, Torroni L, Polati E, Donadello K, Friso S, Pizzolo F, Iezzi M, Facciotti F, Pelicci PG, Righetti D, Bazzoni P, Rampudda M, Comel A, Mosaner W, Lunardi C, Olivieri O. Baricitinib restrains the immune dysregulation in patients with severe COVID-19. J Clin Invest. 2020; 130:6409-6416: Il farmaco Baricitinib in pazienti COVID-19 con sintomatologia moderata previene la progressione della malattia a uno stadio più severo attraverso la modulazione della risposta immunitaria.

 

Taus F, Salvagno G, Canè S, Fava C, Mazzaferri F, Carrara E, Petrova V, Barouni RM, Dima F, Dalbeni A, Romano S, Poli G, Benati M, De Nitto S, Mansueto G, Iezzi M, Tacconelli E, Lippi G, Bronte V, Minuz P. Platelets Promote Thromboinflammation in SARS-CoV-2 Pneumonia. Arterioscler Thromb Vasc Biol. 2020; 40:2975-2989: Le piastrine isolate da pazienti COVID-19 sono istruite a sostenere attività pro-coagulative e pro-infiammatorie nel circolo sistemico.

 

Bost P, De Sanctis F, Canè S, Ugel S, Donadello K, Castellucci M, Eyal D, Fiore A, Anselmi C, Barouni RM, Trovato R, Caligola S, Lamolinara A, Iezzi M, Facciotti F, Mazzariol A, Gibellini D, De Nardo P, Tacconelli E, Gottin L, Polati E, Schwikowski B, Amit I, Bronte V. Nat Commun. 2021; 12:1428: Identificato uno stato di “silenzio immune” nei pazienti COVID-19 critici con esito clinico peggiore.

 

Ciccocioppo R, Gibellini D., Astori G., Bernardi M., Bozza A., Chieregato K., Elice F., Ugel S., Caligola S., De Sanctis F., Canè S., Fiore A., Trovato R., Vella A., Petrova V., Amodeo G., Santimaria M., Mazzariol A., Frulloni L., Ruggeri M., Polati E., Bronte V. The immune modulatory effects of umbilical cord-derived mesenchymal stromal cells in severe COVID-19 pneumonia. Stem Cell Res Ther. 2021 Jun 2;12(1):316: Studio pilota eseguito su un paziente COVID-19 critico che fornisce i primi dati immunologici relativi all’uso di cellule mesenchimali isolate da cordone ombelicale in pazienti COVID-19.

 

Doglioni C, Ravaglia C, Chilosi M, Rossi G, Dubini A, Pedica F, Piciucchi S, Stella F, Maitan S, Vanni Agnoletti V, Puglisi S, Poletti G, Sambri V, Pizzolo G, Bronte V, Wells AU, Poletti V. Covid-19 interstitial pneumonia: histological and immunohistochemical features on cryobiopsies. Respiration. 2021;100(6):488-498: In pazienti COVID-19 sottoposti a biopsia polmonare viene identificato uno stato patologico definito “COVID pattern” caratterizzato da anomalie epiteliali ed endoteliali potenzialmente reversibili e classici danni alveolari diffusi, rispettivamente nelle fasi precoci e tardive della patologia.

 

Chilosi M, Poletti V, Ravaglia C, Rossi G, Dubini A, Piciucchi S, Pedica F, Bronte V, Pizzolo G, Martignoni G, Doglioni C. The Pathogenic Role of Epithelial and Endothelial Cells in Early-phase COVID-19 Pneumonia: Victims and Partners in Crime. Mod Pathol. 2021 Aug;34(8):1444-1455: Questa review analizza le caratteristiche patogenetiche dell’albero respiratorio nei pazienti affetti da COVID-19.

 

Ravaglia C, Doglioni C, Chilosi M, Piciucchi S, Dubini A, Rossi G, Pedica F, Puglisi S, Donati L, Tomassetti S, Poletti V. Histological and immunohistochemical findings in post-acute COVID-19 interstitial pneumonia (submitted): Viene identificata una rilevante eterogeneità degli aspetti istopatologici e immunofenotipici in una serie di casi di polmonite post-covid, corrispondente a differenti quadri clinici e radiologici.

 

Arcolaci A, Bronte V, Zanoni G. Immunization practices and risk of anaphylaxis: a current update, comprehensive of COVID-19 vaccination data. Curr Opin Allergy Clin Immunol. 2021 Oct 1;21(5):418-425. doi: 10.1097/ACI.0000000000000769. PMID: 34269740 Review: Questa review analizza la correlazione tra vaccini e anafilassi insieme ai rischi correlati nella popolazione della campagna vaccinale contro il COVID-19.

 

Musiu C, Caligola S, Fiore A, Lamolinara A, Frusteri C, Del Pizzo FD, De Sanctis F, Canè S, Adamo A, Hofer F, Barouni RM, Grilli A, Zilio S, Serafini P, Tacconelli E, Donadello K, Gottin L, Polati E, Girelli D, Polidoro I, Iezzi PA, Angelucci D, Capece A, Chen Y, Shi ZL, Murray PJ, Chilosi M, Amit I, Bicciato S, Iezzi M, Bronte V, Ugel S. Fatal cytokine release syndrome by an aberrant FLIP/STAT3 axis Cell Death Differ. 2021 Sep 13:1-19. doi: 10.1038/s41418-021-00866-0. PMID: 34518653: L'espressione aberrante della proteina c-FLIP nelle cellule mieloidi è responsabile del rilascio incontrollato di citochine infiammatorie e dell’acquisizione di proprietà immunomodulatorie che promuovono una condizione fatale di sindrome di rilascio di citochine nei pazienti severi COVID-19.

 

Ferraccioli G, Gremese E, Goletti D, Petrone L, Cantini F, Ugel S, Canè S and Bronte V.  Immune-guided therapy of COVID-19 (under revision, Cancer Immunology Research): Questa review analizza le caratteristiche immunologiche durante l’evoluzione del COVID-19 definendo possibili approcci diagnostico-terapeutici per ciascun stadio della malattia.

 

Piccaluga PP, Malerba G, Navari M, Diani E, Concia E, Gibellini D. Cross-immunization against respiratory coronaviruses may protect children from SARS-CoV-2: more than a simple hypothesis? Frontiers in Pediatrics 8:595539: Lo studio e la comparazione delle sequenze delle proteine S e NP di SARS-CoV-2 con gli altri Coronavirus umani ha rilevato significative omologie in regioni bersaglio della risposta immune. Tali omologie potrebbero essere alla base di una immunità crociata coinvolta nel controllo dell’evoluzione e della gravità della patologia.

 

Diani E, Di Clemente A, Ligozzi M, Pizzolo F, Friso S, Lo Cascio G, Vianello A, Marchi G, Concia E, Gibellini D Assessment of SARS-CoV-2 IgG and IgM antibody detection with a lateral flow immunoassay test   (Helyion in fase di revisione) : Studio dei test LFIA e ELISA per la ricerca di anticorpi IgM e IGG in pazienti SARS-CoV-2 infetti. Si sono determinate le performances analitiche di questi sistemi diagnostici.

 

Mazzariol A, Benini A, Unali I, Nocini R, Smania M, Bertoncelli A, Ugel S, De Sanctis F, Donadello K, Polati E, Gibellini D. Dynamics of SARS-CoV2 infection and multi-drug resistant bacteria superinfection in patients with mechanical assisted ventilation. Clinical Microbiology Infection. Frontiers in Cellular and Infection Microbiology (2021); 730: Studio della dinamica dell’infezione virale e delle sovrainfezioni batteriche. Permette di analizzare la storia microbiologica dell’infezione da SARS-CoV-2 ponendo l’accento sul ruolo delle sovrainfezioni batteriche nella prognosi.

 

Cecchini MP, Brozzetti L, Cardobi N, Sacchetto L, Gibellini D, Montemezzi S, Cheli M, Manganotti P, Monaco S, Zanusso G. Persistent chemosensory dysfunction in a young patient with mild COVID-19 with partial recovery 15 months after the onset. Neurol Sci. 2021, doi: 10.1007/s10072-021-05635-y. Epub ahead of print. PMID: 34601698: Descrizione delle alterazioni biologiche delle disfunzioni neurosensoriali dell’olfatto in un caso di paziente infettata da SARS-CoV-2.

 

Pedrotti E, Bonacci E, Tacconelli E, Bonetto J, Kilian R, Di Clemente A, Fasolo A, Anastasi M, Longo R, Ligozzi M, Pichler A, Gibellini D§, Marchini G§. Prevalence and short-term changes of conjunctival manifestations in patients with COVID-19: the possible role of povidone iodine. (submitted under review ). Uno studio che definisce la prevalenza e le caratteristiche dell’infezione virale a livello oculare.

 

Lotti V, Merigo F, Lagni A, Di Clemente A, Ligozzi M, Bernardi P, Rossini G, Concia E, Sbarbati A, Sorio C, Gibellini D. CFTR modulation down-regulates SARS-CoV-2 infection in human bronchial epithelial cell lines. (submitted): In questo report si evidenzia un significativo declino della replicazione di SARS-CoV-2 in linee di cellule bronchiali con il gene CFTR mutato o deleto e come questo fenomeno possa essere riferito a diversi meccanismi che coinvolgono l’espressione di ACE-2 e la regolazione degli ioni a livello cellulare.

 

Piccaluga PP, Navari M, Lagni A, Lotti V, Gibellini D. SARS-CoV-2 vaccines: a perspective (Review)  Vaccine  (submitted): Una review che descrive i vaccini per SARS-CoV-2 e le loro caratteristiche.

 

Caminati M, Lombardi C, Micheletto C, Roca E, Bigni B, Furci F, Girelli D, Senna G, Crisafulli E. Asthmatic patients in COVID-19 outbreak: Few cases despite many cases. Journal of Allergy and Clinical Immunology 2020 Sep;146(3):541-542.  I malati di asma si ammalano in forma grave di COVID-19 solo in una minoranza dei casi (<2%). Studio condotto negli ospedali di Verona e Brescia.

 

Mozzini C, Girelli D. The role of Neutrophil Extracellular Traps in Covid-19: Only an hypothesis or a potential new field of research? Thrombosis Research 2020 Jul;191:26-27: I NETs (neutrophil extracellular traps) come possibile meccanismo “driver” per lo sviluppo di micro-trombosi in COVID-19. Ipotesi in seguito suffragata da dati pubblicati su JAMA e Blood e in corso di ulteriore sviluppo.

 

Pizzolo F, Rigoni AM, De Marchi S, Friso S, Tinazzi E, Sartori G, Stefanoni F, Nalin F, Montagnana M, Pilotto S, Milella M, Azzini AM, Tacconelli E, Marchi G, Girelli D, Olivieri O, Martinelli N. Deep vein thrombosis in SARS-CoV-2 pneumonia-affected patients within standard care units: Exploring a submerged portion of the iceberg. Thrombosis Research 2020 Oct; 194:216-219: Il 27.9% dei malati COVID ricoverati in Ospedale sviluppano una Trombosi Venosa Profonda, difficile da sospettare ma che può evolvere in grave Embolia Polmonare.

 

Mariotto S, Savoldi A, Donadello K, Zanzoni S, Bozzetti S, Carta S, Zivelonghi C, Alberti D, Piraino F, Minuz P, Girelli D, Crisafulli E, Romano S, Marcon D, Marchi G, Gottin L, Polati E, Zanatta P, Monaco S, Tacconelli E, Ferrari S. Nervous system: subclinical target of SARS-CoV-2 infection. Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry 2020 Sep;91(9):1010-1012: Il 57% dei malati COVID ricoverati in Ospedale presentano nel siero un aumento dei livelli di neurofilamenti a catena leggera (Nfl), indice di danno neurologico assonale.

 

Marchi G, Vianello A, Crisafulli E, Maroccia A, Crinò SF, Pecori S, Zamboni GA, Mazzaferri F, Tacconelli E, Girelli D. Cytomegalovirus-Induced Gastrointestinal Bleeding and Pancreatitis Complicating Severe Covid-19 Pneumonia: A Paradigmatic Case. Mediterranean Journal of Hematology and Infectious Diseaeses 2020;12(1):e2020060:  COVID-19 può comportare in alcuni casi un profondo immuno-deficit con elevato rischio di riattivazione di infezioni latenti. Un caso con grave patologia da Cytomegalovirus. 

 

Mozzini C, Cicco S, Setti A, Racanelli V, Vacca A, Calciano L, Pesce G, Girelli D. Spotlight on Cardiovascular Scoring Systems in Covid-19: Severity Correlations in Real-world Setting. Current Problems in Cardiology 2021 Feb 15;46(5):100819: Elaborazione di uno score predittivo di gravità (CRX) per COVID-19 specifico per pazienti con precedenti co-morbilità cardiovascolari.

 

Caminati M, Vultaggio A, Matucci A, Senna G, Almerigogna F, Bagnasco D, Chieco-Bianchi F, Cosini F, Girelli D, Guarnieri G, Menzella F, Micheletto C, Olivieri O, Passalacqua G, Pini L, Rossi O, Vianello A, Vivarelli E, Crisafulli E. Asthma in a large COVID-19 cohort: Prevalence, features, and determinants of COVID-19 disease severity. Respiratory Medicine 2021 Jan;176:106261: Studio multicentrico su oltre 2.000 pazienti asmatici, con definizione dei fattori di rischio per evoluzione sfavorevole in caso di contagio da SARS-CoV-2.

 

Ageno W, Cogliati C, Girelli D, Pizzolo F, Olivieri O, Cattaneo M, Benetti A, Corradini E, Bertù L, Pietrangelo A. Clinical risk scores for the early prediction of severe outcomes in patients hospitalized for COVID-19. Internal and Emergency Medicine 2021 2021 Feb 23:1-8: Elaborazione di uno score predittivo di gravità (SIMI risk score) per COVID-19 basato su parametri semplici, già effettuabile durante la prima valutazione in Pronto Soccorso.

 

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Corradini E, Ventura P, Ageno W, Cogliati CB, Muiesan ML, Girelli D, Pirisi M, Gasbarrini A, Angeli P, Rovere Querini P, Bosi E, Tresoldi M, Vettor R, Cattaneo M, Piscaglia F, Brucato AL, Perlini S, Martelletti P, Pontremoli R, Porta M, Minuz P, Olivieri O, Sesti G, Biolo G, Rizzoni D, Serviddio G, Cipollone F, Grassi D, Manfredini R, Moreo GL, Pietrangelo A , SIMI-Covid19 Collaborators. Clinical Factors Associated With Death In Covid-19 Patients Managed In Internal Medicine Wards In Italy. Results from the SIMI-COVID19 Study of the Italian Society of Internal Medicine (SIMI). Internal and Emergency Medicine 2021 Jun;16(4):1005-1015. doi: 10.1007/s11739-021-02742-8: Studio multicentrico su oltre 3.000 pazienti COVID-19 ricoverati in reparti di Medicina Interna. Puntualizza, tra l’altro, l’utilità del ricorso precoce alla ventilazione non-invasiva (NIV).

 

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Righi E, Mirandola M, Mazzaferri F, Razzaboni E, Zaffagnini A, Erbogasto A, Minuz P, Milella M, Olivieri O, Girelli D, Polati E, Micheletto C, Tacconelli.E. Long-Term Patient-Centered Follow-up in a Prospective Cohort of COVID-19 Patients. Infect Dis Ther. 2021;10:1579-1590: Oltre un quarto di 400 pazienti a 3 mesi dalla diagnosi di COVID presenta ancora sintomatologia correlata alla infezione da SARS-CoV-2 con impatto importante sulla qualità della vita.

 

Cordioli M, Mirandola M, Gibellini D, Gios L, Carrara E, Tacconelli E.  COVID-19 seroprevalence amongst healthcare workers: potential biases in estimating infection prevalence (submitted, under review): Analisi di 1397 operatori sanitari (non vaccinati): il rischio di acquisizione di COVID è più alto tra i lavoratori in aree COVID a parità di utilizzo di PPE

 

Cordioli M, Mirandola M, Lambertenghi L, Gibellini D, Gios L, Carrara E, Tacconelli E. COVID-19 seroprevalence amongst families of healthcare workers (submitted, under review): Analisi di oltre 3000 operatori sanitari (non vaccinati) e loro familiari: il rischio di acquisizione di COVID è più alto tra i familiari di lavoratori in aree COVID rispetto ai familiari di lavoratori non in area COVID.

 

Righi E, Mirandola M, Mazzaferri F, Dossi G, Razzaboni E, Zaffagnini A, Ivaldi F, Visentin A, Lambertenghi L, Arena C, Gibellini D, Micheletto C, Tacconelli E. Determinants of Persistence of Symptoms and Impact on Physical and Mental Wellbeing in Long COVID: A Prospective Cohort Study (submitted, under revision): Analisi di 465 pazienti ospedalizzati a 9 mesi dall’infezione: la persistenza dei sintomi oltre 4 settimane, età > 50 anni, ricovero in ICU, e presenza di almeno 4 sintomi alla diagnosi di COVID hanno un impatto significativo su depressione e qualità della vita dei pazienti.

 

Righi E, Gorska A, Lambertenghi L, Ivaldi F, Donadello K, Mirandola M, Dalla Vecchia I, Auerbach N, Tacconelli E. Linking the Human Gut Microbiome to Parameters of Disease Severity and Antibiotic Treatment in COVID-19 Patients (submitted): Analisi della composizione del microbioma intestinale in oltre 100 pazienti ospedalizzati: la composizione del microbioma intestinale correla con la evoluzione della malattia ed è fortemente influenzato dagli antibiotici.