Veronetta Contemporanea Festival 2025

Polo Universitario Santa Marta

9-18 giugno 2025

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Benvenuti al Veronetta Contemporanea Festival
Un festival di cultura, arte e riflessioni sul contemporaneo nel cuore del quartiere di Veronetta a Verona. Dieci giorni di incontri, concerti, spettacoli, proiezioni ed eventi per tutte le età.

LUNEDÌ 9 GIUGNO

ore 18
open air
Saluto inaugurale
Olivia Guaraldo e Nicola Pasqualicchio.
Aperitivo offerto da Biscardo Vini
ore 18.15
open air / talk
Volontari e Involontari: ricerca e racconti dall'attivismo contemporaneo e nuove forme di partecipazione
con Cinzia Brentari e Francesca Rossi (Centro di Servizio per il Volontariato di Verona), Federica Cordova, Anna Maria Meneghini, Francesco Tommasi (Università di Verona).
L’incontro sarà focalizzato sulle trasformazioni del fenomeno del volontariato: da qualche anno si assiste ad una sempre maggiore tendenza all’emergere di forme di volontariato episodico e digitale (soprattutto tra i giovani) che spesso si “combinano” con attività di volontariato tradizionali. In questo scenario molto fluido (e talvolta difficile da cogliere appieno nella sua complessità) l’intervento sarà incentrato su due prospettive. La prima (prospettiva della ricerca) mira a riportare, a grandi linee, i risultati di uno studio (PRIN 2022) condotto con l’obiettivo di produrre una profilazione di queste forme di volontariato, attraverso la rilevazione di caratteristiche, motivazioni e rappresentazioni del volontariato dei volontari (tradizionali, episodici e digitali) coinvolti nello studio. Una seconda prospettiva (quella del CSV) sarà dedicata a cogliere nella realtà locale queste dinamiche, anche attraverso delle testimonianze di giovani relativamente alle loro esperienze di volontariato oggi.
ore 19.15
open air / talk
Tiny Africae: verso il Festival di Nigrizia
con Roberto Valussi e Brando Ricci (Nigrizia), Emanuela Gamberoni, Valentina Moro e Stefania Pontrandolfo (Università di Verona), Wayloz (musicista)
Evento nell'ambito di Manqàla, progetti collaborativi tra l'Università di Verona e la Fondazione Nigrizia.

Nigrizia approda all’Università di Verona con Tiny Africae, il format di evento per gli appassionati del giornalismo e della musica. Si apre con la discussione su temi di attualità africana, legati al numero corrente della rivista mensile, e si prosegue dando spazio alla musica dal vivo, con l’esibizione di un artista afrodiscendente.
Tiny Africae rappresenta in piccolo l’Africae Festival, il principale evento organizzato da Fondazione Nigrizia che si terrà dal 13 al 15 giugno 2025 a Verona, con conferenze sull’attualità africana di giorno e concerti la sera.
Roberto Valussi.  Video-giornalista, responsabile delle produzioni audiovisive di Nigrizia. Prima di approdare a Nigrizia, è stato di base in Ghana e Costa d’Avorio, dove ha lavorato per testate internazionali quali BBC e Al Jazeera.
Brando Ricci. Giornalista e redattore di Nigrizia, per cui cura il prodotto di punta, la rivista mensile. Si occupa inoltre della parte di news e approfondimenti quotidiani per il sito. Formatosi all’agenzia di stampa DIRE, è tra i principali giornalisti specializzati in africanistica in Italia. 
Wayloz. Giovane cantante e musicista italo-nigeriano. Già apprezzato a X-Factor, il suo progetto musicale attinge a piene mani dal blues, a cui aggiunge folk inglese, rock alternativo e tocchi sonori dell’Africa occidentale, fondendo il tutto in una miscela originale e avvolgente.
 
ore 21.15
open air / poesia
Come da un fondo oscuro e incancellabile
Maurizio Cucchi legge la sua poesia e dialoga con Massimo Natale (Università di Verona).
Già dal suo esordio (Il disperso, 1976) e passando attraverso raccolte decisive come L'ultimo viaggio di Glenn (1999) o Vite pulviscolari (2009), Maurizio Cucchi si è imposto come una delle voci più originali della poesia italiana contemporanea. In bilico fra autobiografia e storia di tutti, fra un onirismo sorprendente e un'incessante passione della realtà, i versi di Cucchi continuano a incantarci, a esplorare l'esistenza e le sue misteriose «connessioni» attraverso «l'inquieto cammino della parola».

Foto della giornata - lunedì 9 giugno

MARTEDÌ 10 GIUGNO

ore 18.15
open air / talk
Tendenze ai conflitti del mondo attuale. Quale compito per cultura ed educazione
Patrizio Bianchi (Università di Ferrara) dialoga con Nicola Pasqualicchio (Università di Verona).
Il mondo sta cambiando molto rapidamente e sempre nuovi conflitti emergono a dividere i paesi tra di loro e al loro interno. Educazione e Cultura sono i soli strumenti per comprendere e ricucire i rapporti tra le persone e le comunità. In un’epoca di intelligenza artificiale, creatività ed emozione possono e devono diventare il centro vitale dei nuovi sistemi educativi per un nuovo sviluppo di pace.
Patrizio Bianchi. Professore ordinario di Economia e Politica Industriale presso l’Università di Ferrara, ne è stato Rettore dal 2004 al 2010. Nel 2021/22 è stato Ministro dell’Istruzione nel governo Draghi. È attualmente titolare della cattedra Unesco per l’Educazione, Crescita e Uguaglianza e portavoce della Rete delle cattedre Unesco in Italia.
ore 19.15
open air / talk
La città senza pubblico
Mirko Zardini (architetto) dialoga con Giacomo Mormino (Università di Verona)
Introduce Olivia Guaraldo (Università di Verona).
Cosa sta accadendo nelle nostre città?  Un sintomo del cambiamento in corso è rintracciabile nelle trasformazioni dello spazio pubblico, dei suoi usi e soprattutto dei suoi utenti, o, come si potevano definire fino a poco tempo fa, dei suoi abitanti. La scomparsa del pubblico non è solo legata alla dimensione spaziale ma anche, e soprattutto, alla gestione stessa della città. Dove sempre più la definizione di abitanti, o di cittadini, sta lasciando il posto a quella di city users.
Mirko Zardini, architetto, autore e curatore, ha privilegiato nelle sue ricerche i temi della città, del paesaggio, dell’ambiente. Le sue  mostre e pubblicazioni vanno da Asfalto (2003) a It's All Happening So Fast (2016), una riflessione sui nostri contrastanti rapporti con l’ambiente. È stato redattore di Casabella e Lotus International e ha insegnato presso diverse scuole di architettura tra cui le Università di Harvard e di Princeton, il Politecnico Federale di Zurigo (ETH) e quello di Losanna (EPFL). Dal 2005 al 2019 è stato direttore del Canadian Centre for Architecture a Montreal. Tra le sue recenti pubblicazioni  The Museum Is Not Enough (2019) e Dopo le crisi (2021).
ore 21.15
open air / poesia
Scrivi perché nulla è difeso
Antonella Anedda legge la sua poesia e dialoga con Massimo Natale (Università di Verona).
Residenze invernali (1992), Notti di pace occidentale (1999) o Historiae (2018): sono solo alcuni dei titoli che costellano lo splendido, inconfondibile percorso della poesia di Antonella Anedda. Una poesia che conosce il dramma della storia e la sofferenza delle vite minime, eppure non smette di farsi speranza, memoria del futuro: compiendo «un gesto di minima luce», chiedendo ancora «un dono/per questa terra folgorata».

MERCOLEDÌ 11 GIUGNO

ore 18.15
open air / talk
Oltrecultura Fest / Speciale UNIVR
Factanza - l'informazione che crea (in)dipendenza
Livia Viganò Co-Founder e Chief Operating Officer di Factanza dialoga con Luca Mazzara (giornalista de L'Arena) e Emanuela Maria Altamura (Vicepresidente del Consiglio Studentesco).
A cura del Consiglio Studentesco dell'Università di Verona.
Incontro promosso da L'Arena nell'ambito della rassegna Oltrecultura Fest.
Livia Viganò, classe ’97, durante gli studi in Economia all’Università Bocconi ha fondato Factanza, una media company nota per portare sui social il mondo dell’informazione e renderlo accessibile alle nuove generazioni. All’interno di Factanza ricopre il ruolo di Chief Operating Officer e gestisce la linea editoriale.
Factanza, con una community di più di un milione e mezzo di follower, si occupa di divulgare tutti i giorni le informazioni fondamentali per essere informati sul presente in pochi minuti, con formati creati per catturare l’attenzione e rendere gli utenti più consapevoli.
ore 21.15
open air / musica
Musica live
Apertura con la band Something else. A seguire Nico Arezzo.
A cura del Consiglio Studentesco dell'Università di Verona.
I Something Else sono una giovanissima realtà musicale, alla ricerca di un sound rock amalgamato e innovativo. Nata nel 2021 nei corridoi del liceo Montanari di Verona, la band di Jacopo D’Aprile (chitarra) e Reda Chakir (basso) vede da subito l’innesto di Marco Trainotti alle tastiere. Dopo un periodo di rodaggio, nel 2022 il gruppo giunge alla formazione attuale, completata da Francesca Vezzali alla voce e Ivan Zenti alla batteria. I Something Else non tardano a farsi notare in contest e competizioni sul territorio di Verona e oltre, grazie ad un sound unico che spazia dal funky ad un poetico blues, che non tralascia, però, le influenze hard rock. Nell’aprile 2023 la band ha rilasciato il suo primo singolo, The Feels That I Had, mentre il 25 agosto dello stesso anno esce Soul.
Nico Arezzo, nato nel '98, cresce su di un palco come raccoglitore di cavi, tecnico luci, fonico, batterista ed infine cantautore. Partecipa a Festival Show con il suo primo inedito, vincendo il primo premio all'Arena di Verona. Nello stesso anno è tra i primi 5 Under Uomini d'Italia ad X Factor. Dopo poco è tra i 6 artisti emergenti di Sanremo Giovani. Negli ultimi anni, oltre a tenere numerosi concerti in giro per l’Italia con diverse formazioni, raccoglie, scrive, arrangia, pubblica il suo album di debutto Non c'è mare. Nel 2024 è tra i vincitori di Musicultura.

GIOVEDÌ 12 GIUGNO

ore 18.15
open air / talk
Il mistero del Buddha scomparso
Sergio Zandonella (artista residente e resistente) dialoga con Nicola Pasqualicchio (Università di Verona).
L’arte contemporanea conserva ancora una forza di provocazione e di ribellione o è definitivamente condannata all’assuefazione alla legge del mercato e al bon ton istituzionale di musei, gallerie, consessi accademici? L’operare artistico di Sergio Zandonella, maestro del collage sarcastico e irriverente, erede e innovatore dell’objet trouvé duchampiano, dimostra come l’arte conservi un potenziale di resistenza all’omologazione e che una “residenza d’artista” può solo svolgersi ai margini delle istituzioni, mai nel loro centro.
A partire dalla scomparsa di uno degli objets trouvés, la testa dorata di un Buddha sottratta dall’atelier clandestino di Zandonella, Nicola Pasqualicchio ripercorrerà, in dialogo con l’artista, la sua storia passata e futura.
ore 21.15
open air / musica
Milano, Velodromo Vigorelli, 24 giugno 1965: Delirio Beatles!
Perfect Pair: David Cremoni (chitarra), Franco Zampieri (voce & electronics), Sbibu (batteria), Suzi Dal Zen (voce)
Voci narranti: Mauro Dal Fior e Massimo Totola.
A cura di Giampaolo Rizzetto.
Il 24 giugno 1965, al velodromo Vigorelli di Milano, i Beatles si esibirono nel primo concerto della loro breve e unica tournée italiana. A sessant’anni da allora, grazie alla passione e all’acribia del critico musicale Giampaolo Rizzetto, che dell’evento fu testimone, Veronetta Contemporanea Festival ricostruisce il concerto, riproponendone fedelmente la scaletta e affidandola alla sapienza musicale dei Perfect Pair, già apprezzatissimi tre anni fa per la loro antologia prog rock, che per l’occasione si valgono della voce solista di Suzi Dal Zen. Ma non sarà solo musica: le immagini proiettate e le voci narranti di Massimo Totola e Mauro Dal Fior, restituiranno il clima, l’attesa, le reazioni, la traccia lasciata dai mitici “Scarafaggi” nella nostra penisola in quel giugno del ’65.

VENERDÌ 13 GIUGNO

ore 16.30
open air / teatro
Pulcinella e le streghe di Benevento e Pinocchio
Burattini per grandi e piccini con Favolavà.
A cura di Ri-Ciak.
Favolavà apre al Festival le sue preziose valigie delle fiabe, per estrarne un mondo di fantasia che prende vita grazie alla meravigliosa arte dei burattini: un’occasione di svago e di incanto per bambini e per adulti, resa possibile dal progetto di Marco Scacchetti e dei suoi collaboratori. Un bel regalo per chi non crede che l’immaginazione sia stata consegnata in via totale e definitiva al mondo digitale e alla sua immaterialità.
ore 18.15
open air / talk
Cosa può una sala. Sguardi sulla città dal buio di una sala cinematografica
con Ernesto Bonometti (Ri-Ciak) e Giacomo Mormino (Università di Verona)
Le sale cinematografiche rappresentano da sempre spazi unici di socialità e di esperienza collettiva, capaci di trasformare la visione di un film in un momento di condivisione e riflessione. In un’epoca in cui il consumo culturale si sta rapidamente spostando verso piattaforme digitali e modalità sempre più individuali, questo dibattito vuole mettere sotto la lente il valore concreto e simbolico di questi luoghi.
Qual è, infatti, il ruolo delle sale in una città che cambia? Come possono contribuire a riqualificare spazi urbani e costruire nuove forme di comunità? E quale significato assume il buio della sala come contesto di attenzione e sguardo critico?
A partire dall’esperienza del Ri-Ciak, cinema recuperato e ristrutturato da un’associazione nel cuore di Veronetta, il cinema a Veronetta si può configurare come un modello emblematico di rigenerazione culturale e urbana. Qui, la complicità tra il cinema e l’università non è solo un fatto logistico, ma un terreno fertile per intrecciare saperi, pratiche e comunità, restituendo senso e centralità a un luogo spesso marginale nella città contemporanea.

SABATO 14 GIUGNO

ore 11.00
Polo S. Marta
A caccia dell'arte contemporanea. Una visita guidata ludica per bambine/i al Polo Museale di S. Marta
A cura di Arianna Beschi di Urbs Picta.
ore 18.30
open air / talk
Di altri Romei e altre Giuliette
con Silvia Masotti e Camilla Zorzi (Spazio Teatro Giovani), Lisanna Calvi (Università di Verona).
Una fiaba di uccelli che si cercano: un altro modo di leggere Romeo e Giulietta, una storia che non stanca, che si ritrova, universale, attraverso il tempo, attraverso le culture. È un altro Romeo and Juliet che Silvia Masotti e Camilla Zorzi metteranno in scena alla fine di giugno nell’ambito delle iniziative di Festival Veronetta#spazioteatrogiovani. Uno spettacolo, Tra due mondi - un altro Romeo un'altra Giulietta, che consente di riflettere sui temi dell’identità, della lingua, della ribellione, della trasformazione, della storia/Storia. Le due registe ne parlano dialogando con Lisanna Calvi, docente di Letteratura inglese.
Allieve di Luca Ronconi alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, Silvia Masotti e Camilla Zorzi sono attrici, registe e pedagoghe teatrali. Hanno fondato e dirigono Spazio Teatro Giovani, una scuola che utilizza gli strumenti del teatro per realizzare un percorso di crescita, consapevolezza e socialità con giovani dai 10 ai 30 anni: attività che sfocia ogni anno, in giugno, nel festival del parco di Santa Toscana.
ore 21.15
corte ovest / musica
Sentieri sotto la neve
Ensemble Musagète: Guido Barbieri, voce narrante; Gabriele Dal Santo, direttore; musica di Giovanni Bonato
Concerto a cura dell'Accademia Filarmonica di Verona
Giovanni Bonato, allievo di Giacomo Manzoni, è autore di numerosi brani di musica cameristica, corale e sinfonica, con i quali si è distinto sia in campo nazionale che internazionale, ed ha ricevuto diversi riconoscimenti in premi e concorsi internazionali di prestigio.
Guido Barbieri, critico musicale e voce storica di Radio Tre, ha scritto libretti per alcuni dei maggiori compositori italiani e ha condiviso il palcoscenico, nel ruolo di voce narrante e recitante, con prestigiosi musicisti.
L’Ensemble Musagète è un gruppo di giovani musicisti, già ospiti di Veronetta Contemporanea Festival nel 2022, che, oltre all’esecuzione dei grandi classici e al recupero di brani poco noti, dedica una particolare attenzione alla musica contemporanea. Alcuni tra i maggiori compositori italiani contemporanei hanno dedicato proprie opere all’Ensemble, come nel caso di Sentieri sotto la neve di Giovanni Bonato, composizione ispirata all’opera di Mario Rigoni Stern.

DOMENICA 15 GIUGNO

Veranotte: immaginAzioni ConVerGENTI
Percorso di attivazione degli abitanti (adulti, giovani, bambini) e protagonismo di quartiere
ore 10 - 13 e 16-19
via XX Settembre
Pittura urbana e creazione scenografica
ore 21
via XX Settembre e Piazza S. Toscana
Azione scenica partecipata con gli abitanti e per gli abitanti di Veronetta
Ritrovo: Palazzo Bocca Trezza
A cura di Polimorfica APS.
La performance collettiva, che coinvolgerà l’intero quartiere di Veronetta, avrà come protagoniste le sue differenziate componenti abitative (“autoctona” intergenerazionale, studentesca e multietnica), riunite per creare delle prospettive narrative all'interno della scena urbana: storie vere e storie nuove, storie del passato e storie di un futuro da scrivere insieme; narrazioni sonore e visive, attraverso parole e segni, gesti e visioni, che saranno agiti dagli autori di quartiere, protagonisti e attivatori.
Polimorfica APS è un’associazione di promozione sociale che promuove la partecipazione civica e il protagonismo giovanile, mediante percorsi di attivazione comunitaria e proposte di animazione socio-educativa. Attraverso molteplici forme, dalla creatività al gioco, dalla narrazione alla multimedialità, realizza progetti di relazione tesi alla valorizzazione umana, con esperienze di crescita personale e sviluppo di comunità. I progetti di performance partecipative di Polimorfica nascono con l'intento di coinvolgere le persone per renderle spett-attori attivi, ossia il pubblico quale soggetto consapevole del proprio ruolo all'interno dell'atto sociale.
 

LUNEDÌ 16 GIUGNO

ore 18.30
open air / talk
Libertà vo cercando: arte, cultura e lavoro nel carcere di Montorio
con Alessandro Anderloni (attore), Elena Brigo (Panta Rei), Federica Collato (Reverse), Ivan Salvadori (Università di Verona).
La situazione delle carceri italiane è notoriamente drammatica, a causa di situazioni di sovraffollamento e di degrado le cui conseguenze sono un sovraccarico di tensione e la disperazione che conduce al suicidio un numero crescente di detenuti. Tanto più meritorio è, in contesti così difficili, l’intervento all’interno della vita carceraria di associazioni che hanno l’obiettivo di restituire dignità, autostima, senso di socialità ai carcerati attraverso proposte di attività lavorativa e artistica.
Tre iniziative importanti in questa direzione, attivate nella Casa circondariale di Montorio, vengono raccontate dai loro protagonisti: i laboratori artigianali organizzati dalla Cooperativa Sociale Reverse, i laboratori culinari gestiti dalla Cooperativa Sociale Panta Rei e le attività teatrali condotte dall’attore e regista Alessandro Anderloni.
Panta Rei è una cooperativa sociale nata nel 2001 con l’obiettivo di avviare persone con disagio mentale ad un percorso riabilitativo attraverso la creazione di veri posti di lavoro, con la convinzione che proprio attraverso il lavoro si possano combattere i fenomeni di emarginazione e stigmatizzazione di queste persone, reinserendole nel tessuto sociale. L’attività si è poi estesa al carcere, con l’istituzione di laboratori gastronomici volti alla produzione di prodotti da immettere sul mercato.
Reverse è una cooperativa sociale il cui intento principale è di sviluppare un artigianato di qualità che renda belli i luoghi in cui abitiamo. Con il progetto “Fatto in carcere”, dal 2016 ha introdotto nella casa circondariale di Montorio un laboratorio di falegnameria.
Alessandro Anderloni è attore, regista e drammaturgo. Nella sua ricca e multiforme attività teatrale spiccano l’interesse per Dante, di cui interpreta più di trenta canti a memoria e di cui ha scritto e portato in scena adattamenti per spettacoli di prosa e di teatro-danza, e per la sua terra, la Lessinia, le cui tradizioni e la cui storia hanno ispirato molte delle sue opere e delle sue attività di organizzatore culturale. Ha fondato e dirige dal 2014 il Teatro del Montorio, compagnia di detenuti nel Carcere di Verona.
ore 21.15
corte ovest / musica
ContrappuntInDuo
Francesco Dillon (violoncello), Emanuele Torquati (pianoforte)
Musiche di: Ghisi, Berio, Filidei, Borzelli, Sciarrino, Urquiza
Concerto a cura dell'Accademia Filarmonica di Verona
Il Duo Dillon-Torquati, a partire dalla sua costituzione nel 2007, si è esibito nei più importanti festival e teatri europei, con un repertorio centrato sul grande Ottocento (Schubert, Schumann, Liszt) ma particolarmente attento anche a importanti compositori contemporanei, come testimoniano i brani espressamente dedicati al Duo da Sciarrino, Kurtàg, Filidei, Harvey, Saariaho, Hosokawa, Larcher. Nel concerto proposto al Veronetta Contemporanea Festival figurano, oltre a quelli di “padri nobili” come Berio e Sciarrino, brani di più giovani compositori in gran parte italiani, tra cui Francesco Filidei, reduce da un recente successo di critica e di pubblico per la sua opera Il nome della rosa, tratta dal romanzo di Eco.

MARTEDÌ 17 GIUGNO

ore 18.30
open air / talk
Dalla collezione Fasol al Sistema Museale d'Ateneo: un percorso virtuoso
con Giorgio Fasol (collezionista), Monica Molteni e Riccardo Panattoni (Università di Verona).
Nel 2019 l’associazione AGIVERONA dei collezionisti veronesi Giorgio e Anna Fasol hanno concesso al nostro Ateneo, in comodato d’uso, la loro importante collezione d’arte contemporanea, che è stata esposta all’interno del Polo Santa Marta e successivamente in altri spazi dell’Università. A partire da questa inedita occasione, l’Ateneo ha deciso di dare vita a CONTEMPORANEA, una piattaforma transdisciplinare sui linguaggi della contemporaneità che, attraverso percorsi formativi ed iniziative culturali intende promuovere l’interazione tra ricerca e società civile, di cui lo stesso Festival di Veronetta Contemporanea è uno dei frutti. Nel 2024 il comodato si è trasformato in donazione, mentre un ulteriore importante nucleo di opere trovava collocazione nella sede universitaria di Ca’ Vignal. Si sono così poste le basi per il Sistema Museale d’Ateneo, che avrà l’obiettivo di coordinare le attività delle collezioni che costituiscono il patrimonio dell’ateneo, e di rendere diffusa e partecipata la fruizione del patrimonio artistico che ne fa parte.
Di questo percorso, virtuoso e pressoché unico nel sistema universitario italiano, parleranno il collezionista Giorgio Fasol, Riccardo Panattoni, presidente della Commissione Contemporanea, e Monica Molteni, referente scientifica del progetto museale.
 
ore 19.30
Visita della collezione all'interno della Provianda
a cura di Monica Molteni (Università di Verona)
ore 21.15
open air / cinema
Diritto di (r)esistere: riflessioni e visioni dai film di Anna Marziano
comprendente la proiezione del film Farsi seme e di brani dei film Al largo e Schiuma di mondi
con: Anna Marziano (regista), Clio Nicastro (Bard College Berlin / Harun Farocki Institut), Gianluca Solla (Università di Verona), Natascia Tosel (Università di Verona).
“Resistere” ed “esistere” condividono la stessa radice latina, che rimanda al verbo sistere: “uscire, apparire, stare”. Se esistere significa essere in vita, ossia manifestarsi sulla scena del mondo, il prefisso “re-” indica la ripetizione dell’azione. Resistere, dunque, esprime un desiderio ostinato di stare in vita, di permanere ed uscire fuori sulla scena del mondo. I film di Anna Marziano danno voce a questo desiderio, esplorando la forza del resistere di fronte al dolore e alla vulnerabilità: dalla malattia che segna il corpo alla nebbia che avvolge una piccola isola della laguna veneziana, sempre più minacciata dal rischio di scomparire sotto le acque. (R)esistere si rivela così come la sorgente di un desiderio collettivo, politico, mai egocentrico. 
A partire dalla visione di Farsi seme e di alcuni estratti di Al largo e del nuovo film attualmente in fase di produzione intitolato Schiuma di mondi, la regista Anna Marziano intreccerà un dialogo con gli ospiti dell’evento, esplorando le molteplici forme contemporanee di (r)esistenza. Tra cura e giustizia, corpi e desideri, malattia e natalità, ci interrogheremo insieme su che cosa significhi resistere ed esistere nel nostro tempo.
Anna Marziano, con una formazione italo-francese (CSC Roma, Ateliers Varan, Fresnoy) e un lungo periodo di attività nel contesto berlinese, è una regista i cui film spaziano dal documentario alla finzione, dalla forma saggistica a quella poetica. Tra i suoi lavori ricordiamo Al di là dell’uno (2017) premiato al Cinéma du Réel; Al Largo (2020) premiato al Torino Film Festival. I suoi film vengono proiettati internazionalmente e sono conservati presso la Cineteca di Bologna, la Cineteca Nazionale di Roma e la BnF di Parigi. 
Clio Nicastro è ricercatrice in filosofia e studi culturali presso il Bard College Berlin. Attualmente, sta lavorando a un libro sulla rappresentazione dei disturbi alimentari nel cinema, nell'ambito della sua ricerca sulla storia del corpo e delle sue modalità espressive, verbali e non verbali. È autrice della monografia La Dialettica del Denkraum in Aby Warburg e co-curatrice dei volumi Violence, Care, Cure. Self/perceptions within the Medical Encounter e Over and Over and Over Again. Reenactment Strategies in Contemporary Arts and Theory
Dal 2022 è membro del direttivo dell’Harun Farocki Institut (HaFI), che fornisce una struttura per nuovi progetti che mettono criticamente in discussione le culture visive del passato, del presente e del futuro, e sostiene pratiche artistiche, accademiche, curatoriali ed educative volte ad ampliare la comprensione dell’uso, delle implicazioni e delle trasformazioni delle immagini.  Dal 2023, il team di HaFI porta avanti il progetto di ricerca Terms and Conditions, un’indagine sugli aspetti legali delle immagini – dalla loro produzione alla loro circolazione – nell’ambito del quale è iniziata una collaborazione con l’artista in residenza Anna Marziano (2024) e Natascia Tosel.
 

MERCOLEDÌ 18 GIUGNO

ore 18.15
open air / talk
Verona e l'arte contemporanea: il progetto Artiver
Alberto Battaggia (Comune di Verona) dialoga con Nicola Pasqualicchio (Università di Verona).
Artiver, ideato da Alberto Battaggia, si propone come un modello nuovo e sostenibile per rilanciare l’arte contemporanea a Verona, attraverso inedite relazioni tra pubblico e privato, che punta innanzitutto ad aumentare gli spazi espositivi negli edifici storici di pregio. Il primo obiettivo è quello di garantire un'attività espositiva e culturale continuativa per tutto l’anno, nel campo dell’arte contemporanea, a favore dei cittadini e dei visitatori. All’orizzonte, l’obiettivo di costituire un Centro di cultura e arti contemporanee in un’area periferica della città, in un’ottica di rigenerazione urbana.
Alberto Battaggia è Presidente della Sesta Commissione consiliare del Comune di Verona, competente in materia di cultura, turismo, valorizzazione del sito Unesco, rapporti con l’Università e con le istituzioni culturali.
ore 19.15
open air / talk
Riassumere ci serve, ma si può riassumere la vita? Riflessioni sull'arte (difficile) del riassunto, su Bignami e su una poesia di Kavafis.
Filippo La Porta (critico letterario) dialoga con Nicola Pasqualicchio (Università di Verona).
Riassumere è un’arte tanto difficile quanto indispensabile: obbliga a comprendere pienamente un testo, educa alla concisione, asciuga il linguaggio, ci avvicina al cuore delle cose. Ma la fiducia nel riassunto può diventare pericolosa se illude sull’equivalenza tra un testo e il suo compendio, se non ci pone il problema della perdita di senso, se non ci induce al sospetto che non tutto, nella letteratura come nella vita, possa essere riassunto. A partire dal suo libro L’arte del riassunto, Filippo La Porta non si limita a dare preziosi consigli su come fare un buon riassunto, ma ci guida in un inedito viaggio nella grande letteratura.
Filippo La Porta, critico letterario e saggista, insegna alla Scuola Holden di Torino e alla Luiss di Roma, scrive per “la Repubblica” e “l’Unità”, collabora con Radio3 e tiene lezioni e conferenze in varie istituzioni internazionali. Tra le sue pubblicazioni: La nuova narrativa italiana (1995), Non c’è problema. Divagazioni morali su modi di dire e frasi fatte (1997), Il bene e gli altri. Dante e un’etica per il nuovo millennio (2018), Splendori e miserie dell’impegno (2023), L’arte del riassunto. Come liberarsi dal superfluo (2024).
ore 21.15
corte ovest / musica
Slate Petals
con Ljuba Bergamelli (voce), Zeno Baldi (composizione, live electronics), Jacopo Cenni (live electronics, luci)
Slate Petals nasce dall’incontro di due pratiche performative - quella vocale e quella del live electronics - e dal desiderio di esplorare la materia sonora attraverso una immersione nel mondo elettroacustico, indagando nuove possibili interazioni fra voce umana ed elettronica. A partire dal lavoro sui testi e frammenti del poeta inglese Anthony Etherin, la cui poesia è caratterizzata da acrobatiche restrizioni linguistiche che rivelano la bellezza intrinseca del linguaggio, il viaggio sonoro di Slate Petals è una evocazione aperta tra scrittura e improvvisazione, tra parola e puro suono.
Ljuba Bergamelli si dedica all’arte del Novecento e Contemporanea - con particolare interesse verso il teatro musicale, la performance e il teatrodanza - collaborando con artisti come Bruno Canino, Giovanni Sollima, Muta Imago, I Violoncellisti della Scala, ed esibendosi in Festival come La Biennale di Venezia, MilanoMusica, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, RomaEuropaFestival, Opera Carlo Felice Genova, RavennaFestival, RSI a Lugano, Auditorium Parco della Musica di Roma. Ha inciso per Stradivarius, Ema Vinci; ha registrato per la Rai – Radiotelevisione Italiana. Ha cantato moltissimi brani in prima esecuzione assoluta. Come cantante e performer ha realizzato numerosi spettacoli, tra cui Le Sacre du Printemps per il Festival MiTo, Scenario per il Mart di Rovereto con la regia di Luca Veggetti, In the Midst of things di Allora&Calzadilla per la Biennale Arte di Venezia. Dal 2012 collabora in duo con il danzatore e coreografo Simone Magnani, con cui ha realizzato lo spettacolo Una Voce.
Zeno Baldi. La sua musica è stata eseguita, fra gli altri, da (Ensemble -) Divertimento, Linea, Proton Bern, Yarn/Wire, Mdi, Zeitfluss, Schallfeld, L’arsenale, Ex Novo, Quartetto Maurice, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra del Teatro La Fenice, e presentata in sedi internazionali quali Mata Festival (NewYork), London Ear Festival, Musikkitalo (Helsinki), Piccolo Teatro (Milano), TransArt (Bolzano), MA/IN (Matera), November Music (Den Bosch), Miller Theatre (New York), Unerhörte Musik (Berlino), Festival ArteScienza (Roma).In veste di esecutore, dal 2017 sviluppa un progetto elettroacustico (Solo set) semi-improvvisativo e in continua evoluzione, alternando ad ogni performance nuove combinazioni di synth e pedali analogici, microfoni a contatto, trasduttori di superficie, solenoidi controllati via midi, sistemi di feedback.
Jacopo Cenni.  New media artist, compositore e live performer. I suoi interessi di ricerca artistica vertono sul rapporto tra gesto teatrale e sound art, con un approccio ecosistemico alla composizione. La relazione con la tecnologia è un punto cruciale della sua attività artistica: utilizzando vari livelli di auto-generazione e automazione di suono e luce, Cenni cerca di sfumare la dicotomia tra creatore e strumento, con l’obiettivo di giungere a un dialogo paritario tra uomo e macchina. Ha presentato i suoi lavori in contesti come La Biennale di Venezia, Tempo Reale (Firenze), OHBM Brain Art (Glasgow), ZiMMT (Lipsia), MUSE - Museo delle Albere (Trento), Conservatorio di Venezia, MA/IN Festival (Lecce) e altri. Come interprete di live electronics si è esibito presso Pirelli Hangar Bicocca (Milano), Tempo Reale (Firenze), Fondazione Luigi Nono (Venezia), Mondi Sonori (Trento).
 

 

Ingresso libero e gratuito
fino a esaurimento posti (dove non altrimenti indicato).

Durante il festival saranno presenti un punto ristoro a cura di Panta Rei e, in alcune serate, un angolo libri
in collaborazione con Pagina Dodici Libreria .


Credits

Direzione artistica: Nicola Pasqualicchio
Con la collaborazione di: Monica Molteni, Massimo Natale, Gianluca Solla
Coordinamento: Tiziana Cavallo e Francesca Scarazzato - Area Comunicazione e Public Engagement
Ufficio Stampa: Elisa Innocenti  - Area Comunicazione e Public Engagement
Social Media: Giovanni Cerutti  - Area Comunicazione e Public Engagement
Pagina web: Paolo Rucci  - Area Sviluppo Web
Grafiche: UO Comunicazione Visiva 


Si ringrazia