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angle-left L’impatto del turismo sui residenti veneziani - 02.11.22

Una ricerca dell’ateneo scaligero ha messo in evidenza gli aspetti positivi della presenza di turisti nella città lagunare, nella percezione dei residenti  

 Una ricca offerta culturale e il coinvolgimento nell’organizzazione di eventi, la salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio artistico, questi i lati positivi che derivano dall’essere una delle principali città turistiche della Penisola, secondo le e i residenti veneziani. Non solo quindi problematiche e difficoltà, il cosiddetto “overtourism” per la città di Venezia non ha solo un impatto negativo, ma porta vantaggi economici e, soprattutto, culturali e sociali che sono determinanti per coloro che rimangono a vivere nella città.   

 Lo dimostrano i 500 questionari raccolti per la ricerca “L’impatto del turismo sui residenti. Un’indagine nella città di Venezia” condotta dai docenti Ilenia Confente e Ivan Russo di Economia aziendale dell’università di Verona e Daniele Scarpi, docente all’università di Bologna, pubblicata sulla rivista Annals of Tourism Research. 

 Dai questionari somministrati, e poi analizzati con il metodo Qualitative comparative analysis, un approccio che identifica diverse combinazioni tra le variabili e le domande raccolte, nuove informazioni riguardo al rapporto tra i residenti veneziani e il turismo sono emerse. Per i residenti la scelta di vivere a Venezia non deriva solo dal legame con il luogo, il tempo trascorso nella città e l’impatto economico – positivo - che il turismo ha. La maggior parte degli intervistati, infatti, non beneficia dell’apporto economico turistico ma è piuttosto l’impatto ambientale e sociale che permette ai residenti di godere delle proposte culturali e museali destinate ai turisti, partecipare all’organizzazione di eventi, la salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio artistico che derivano dal turismo, a incidere positivamente sulla scelta di non lasciare la città nonostante le molteplici problematiche.   

A partire dai risultati dell’indagine, la ricerca in tale ambito proseguirà, grazie anche al finanziamento triennale del Pnrr del progetto “Interconnected Nord-EstInnovation Ecosystem”, in cui l’università di Verona afferisce a diversi Spoke tematici. In particolare, per quanto riguarda lo Spoke “Tourism, Cultural Industries and Urban Manufacturing” guidato da Cà Foscari, il gruppo di ricerca di ateneo la cui referente per l’ateneo veronese è Ilenia Confente, ed è composto da Vania Vigolo, docente del dipartimento di Economia aziendale, Emanuela Bullado e Fabio Saggioro del dipartimento di Culture e civiltà, Alberto Castellani e Alberto Belussi per il dipartimento di Informatica e Roberta Facchinetti per il dipartimento di Lingue e letterature straniere, analizzeranno tra i vari obiettivi, le direzioni su cui lavorare per migliorare l’impatto del turismo sulla comunità veneziana e su quelle delle altre destinazioni coinvolte nel progetto.  

“Come gruppo di ricerca dell’ateneo veronese, guidato dal dipartimento di Economia aziendale, stiamo analizzando i possibili scenari di ricerca futura, cercando di capire come ottimizzare i flussi turistici e la mobilità sostenibile sfruttando gli strumenti digitali per prediligere itinerari meno di massa e più di qualità – afferma Ilenia Confente - Offrire quindi una proposta turistica lenta e sostenibile, che possa coinvolgere i residenti e turisti nell’ottica della salvaguardia delle destinazioni del Nord-Est che saranno oggetto delle prossime analisi”.   

Doi: https://doi.org/10.1016/j.annals.2022.103472