- Iniziative e convegni
- Attualità della «Scienza Civile» di Angelo Messedaglia (1820-1901)
Attualità della «Scienza Civile» di Angelo Messedaglia (1820-1901)
28 settembre 2022
Giornata di Studi a 120 anni dalla morte.
Con il patrocinio dell'Ateneo di Verona
Roma, mercoledì 28 settembre 2022
PROGRAMMA
Ore 10.00: apertura del convegno / saluti
- Saluti delle Autorità
- Presentazione del volume: Angelo Messedaglia, La Scienza come dovere civile. Due scritti di Angelo Messedaglia
a cura di Sergio Noto, Firenze Olschki 2022. - Messedaglia Presidente della Classe di Scienze morali e presidente dei Lincei
Alberto Quadrio Curzio, Presidente Emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei. - Scienza, economia e società: la visione epistemologica di Angelo Messedaglia
Vitantonio Gioia, Università del Salento. - Blood for Ghost Malthus: assessing Angelo Messedaglia’s Criticisms of Robert Malthus’ Principle of Population*
Ryan Walter, School of Political Science, University of Queensland, Au.
Ore 13.30: Pausa - rinfresco
Ore 15.00: Ripresa dei lavori
- Die öffentliche Aufgabe des Wirtschaftswissenschaftlers nach den Konzeptionen Messedaglias: ein Vergleich mit dem Selbstverständnis der deutschen Historischen Schule und des Vereins für Socialpolitik*.
Bertam Schefold, Goethe- Universität Frankfurt. - Messedaglia, Walras e les économistes.
Roberto Baranzini, Université de Lausanne. - Angelo Messedaglia in Parlamento.
Marco E. L. Guidi, Università di Pisa. - Una statistica per lo sviluppo: eredità e prospettiva nel pensiero di Messedaglia.
Claudia Rotondi, Università Cattolica S.C. Milano. - Le basi economiche e morali del Credito Popolare tra Angelo Messedaglia e Luigi Luzzatti.
Carlo Fratta Pasini, Avvocato, già Presidente Banco BPM.
A oltre duecento anni dalla sua nascita, le idee di Angelo Messedaglia (1820-1901) restano di una straordinaria, quanto sottovalutata attualità. Economista, statistico, parlamentare, eruditissimo uomo di scienza, nativo di Villafranca Veronese, con la sua vita e le sue opere lasciò una traccia profondissima nella storia italiana. Autorità indiscussa e indiscutibile in Italia e all’estero ai suoi tempi, unanimemente ritenuto il fondatore della scienza statistica accademica in Italia, ancor oggi si erge grande tra i grandi, per un insuperato insegnamento metodologico ed epistemologico applicato all’economia. Primo, autentico ed esemplare sostenitore dell’utilizzo del metodo matematico alle scienze sociali, ebbe tuttavia chiarissimi i limiti, oltre che i pregi, di una teoria economica espressa in formule matematiche. Infatti, mentre già nella prima metà del XIX secolo dimostrò che il metodo matematico avrebbe consentito all’economia di conseguire risultati insperati, simultaneamente insegnò che l’estensione acritica di quest’ultimo alla descrizione di ogni fenomeno, sarebbe stata la negazione stessa del valore scientifico della dismal science.
Quanto sia ancor oggi tragicamente attuale questo insegnamento - il richiamo alla necessità di un confronto permanente tra i modelli teorici e la realtà effettiva dei fenomeni economici, in cui alla fine è la teoria a doversi conformare ai fatti e non il contrario - è sotto gli occhi di tutti. Anche in virtù del suo approccio globale e sovranazionale alla ricerca scientifica, il primato della sua metodologia fu riconosciuto universalmente e gli guadagnò fama e riconoscimenti ben oltre i confini nazionali. Notissimo tra i maggiori economisti del tempo, ossequiato come studioso, fu chiamato a ricoprire prestigiosi incarichi in ognuno degli ambiti in cui operò, alla luce di un prestigio internazionale espresso dai più illustri tra i suoi colleghi europei, contemporanei (Menger, Walras, Jevons etc.) e postumi (Schumpeter, Pareto).
Tutto ciò ricordato - nonostante quindi l’importanza straordinaria del suo apporto teorico - in realtà ciò che conferisce grandezza, originalità e sempiterna memoria alla sua opera di studioso è innanzi tutto la sua concezione politica e civile. Infatti, per Messedaglia – nella vita e nelle opere - non esiste una scienza puramente astratta e teorica, tantomeno se si discute di economia. La vera scienza è solo ciò che contribuisce al miglioramento concreto della vita delle persone e della società legittimamente organizzata, e chi vuole essere un buono scienziato deve sapere e deve ricordare di essere prima di ogni altra cosa un buon cittadino: «la scienza non è soltanto il vostro compito professionale; essa è altresì il debito vostro di patria».
L’originalità, la rilevanza, l’attualità di questa visione etica e civile del lavoro dello scienziato giustificano certo, ma – crediamo – rendono urgente la riproposizione, a oltre duecento anni dalla nascita, dell’esempio di questo grande studioso, parlamentare, Presidente dei Lincei e gloria della cultura italiana, anche attraverso la pubblicazione di alcune – introvabili – tra le sue opere più significative.
Sergio Noto
- Referente
- Sergio Noto
ALLEGATI
- Leaflet INVITO