Prova finale - Farmacia

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Per il conseguimento della Laurea Magistrale in Farmacia lo studente dovrà avere acquisito almeno 300 CFU, nel rispetto dell’ordinamento didattico previsto e del numero massimo di esami o valutazioni finali di profitto previste.

La prova finale (18 CFU) potrà consistere nell’elaborazione di una tesi di tipo sperimentale oppure compilativo.

  • Per “tesi sperimentale” si intende un lavoro sperimentale eseguito presso una struttura di ricerca dell’Ateneo, oppure presso altri Atenei, enti pubblici o privati, nazionali o internazionali, mediante stipula di apposite convenzioni. Per “tesi compilativa” si intende invece l'elaborazione originale di un argomento su base bibliografica.
  • Per entrambe le tipologie di tesi il lavoro sarà svolto sotto la supervisione di un Relatore designato dal CCLM, tra i propri docenti. Il Relatore potrà scegliere al massimo due Correlatori, che seguiranno lo studente, assieme al Relatore nel corso del suo periodo di tesi.

È consentita la redazione delle tesi di Laurea in lingua inglese ed anche la sua discussione potrà essere sostenuta in lingua inglese, previa approvazione del Relatore.

La tesi verrà discussa in seduta pubblica.

La Commissione giudicatrice per la prova finale, formata da docenti del CCLM, è costituita da almeno cinque componenti, compreso il Presidente. Essa provvede alla valutazione finale, che terrà conto dell’intero percorso degli studi e delle competenze, conoscenze ed abilità raggiunte, attribuendo un bonus a chi si laurea in corso e/o svolge periodi didattici all’estero.

Il Presidente provvederà alla proclamazione seduta stante. Il voto di Laurea, espresso in centodecimi viene deliberato dalla Commissione a maggioranza, con eventuale lode.

L’esame finale comprende lo svolgimento di una prova pratica valutativa delle competenze professionali acquisite con il tirocinio interno ai corsi di studio, che precede la discussione della tesi di laurea; tale prova è volta ad accertare il livello di preparazione tecnica del candidato per l’abilitazione all’esercizio della professione