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angle-left XVIII International Congress of mental health - 16.09.2021

Salute mentale: a Verona riuniti i più grandi esperti mondiali

Dal 16 al 18 settembre il Polo Santa Marta ospita il XVIII Congresso della IFPE, International Federation of Psychiatric Epidemiology

Quale impatto la pandemia, che ancora stiamo vivendo, ha avuto e avrà sulla nostra salute mentale? Questo sarà solo uno dei molteplici temi che saranno affrontati nel XVIII Congresso della IFPE, International Federation of Psychiatric Epidemiology, che si terrà a Verona nelle giornate del 16, 17 e 18 settembre, nel Silos di Ponente del Polo Santa Marta.

Prestigiosi relatori provenienti da tutti i continenti si confronteranno, infatti, su un tema di fondamentale attualità e importanza: la salute mentale. Sebbene sia un'area della salute pubblica che troppo spesso viene trascurata, i dati che verranno mostrati saranno indicatori di come occorra cambiare direzione. Un'aggravante è inoltre costituita dall'impatto avuto dalla pandemia da Covid-19 sulla salute mentale di miliardi di persone in tutto il mondo.

Il programma del congresso, presieduto da Mirella Ruggeri, direttrice della sezione di Psichiatria dell'ateneo, prevede 12 lectio magistralis tenute da alcuni fra i maggiori esperti nel campo della prevenzione, della valutazione di qualità, delle politiche sanitarie e protagonisti di alcune innovazioni tecniche ed organizzative di grande interesse; inoltre, nel corso dei tre giorni si svolgeranno 19 simposi, 5 sessioni orali con 25 presentazioni e 3 masterclass su tematiche innovative di notevole interesse pratico. Durante il Congresso verranno anche consegnati 5 Travel e Research Grants Awards a giovani ricercatori provenienti da Paesi a basso reddito (Armenia, Brasile, India, Malesia, Nigeria) al fine di facilitare lo sviluppo nell’ambito dell’Epidemiologia Psichiatrica in quei Paesi, il che sarà un ulteriore stimolo per gli scambi internazionali.

Il Congresso vedrà la partecipazione attiva, prevalentemente online, di oltre 200 professionisti della salute mentale e dell’epidemiologia psichiatrica provenienti da 10 diverse nazioni europee e da 13 nazioni extraeuropee. Questo assetto, che copre varie nazioni di diversi continenti, favorirà una visione globale della salute mentale nel mondo, e potrà essere un importante punto di partenza per innovazioni anche nel contesto italiano della salute mentale.

"Questa iniziativa - spiega Mirella Ruggeri è una importante occasione per alimentare il dibattito e le azioni concrete per contrastare l’impatto preoccupante che il Covid man mano causava per la salute mentale. Nonostante le incertezze della pandemia abbiamo accettato questa sfida anche grazie alla sicurezza di un sistema di protocolli e di cautele attivate nella nostra Università – e nella Regione Veneto - sin dai primissimi tempi della pandemia, che hanno messo al meglio in sicurezza la popolazione. Ho anche ritenuto che il modello Ibrido avrebbe potuto facilitare scambi più diretti ed efficaci e offrire la possibilità di sperimentare nuovamente una quotidianità “normale” di scelte e azioni per la salute mentale".

Il convegno sarà anche occasione per presentare un progetto affidato all'università di Verona dalla Regione Veneto, coordinato da Mirella Ruggeri, che vede il nucleo familiare al centro di un lavoro di prevenzione e di intervento precoce. In particolare, si propone di sviluppare un team sperimentale di Prevenzione e Intervento precoce, che colga i bisogni dei giovani nella fascia di età 12-25 anni e delle loro famiglie per l'identificazione e la gestione del disagio psicologico.