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angle-left Presentato l’Accordo Quadro tra il dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’Università di Verona e l’Associazione diocesana delle Opere assistenziali (Adoa) - 15.04.21

Si rafforza la collaborazione tra l’ateneo scaligero, in particolare il dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, e l’Associazione diocesana delle Opere assistenziali di Verona con la firma di un Accordo quadro di collaborazione scientifica, all’interno del quale prenderà il via, già a partire dall’anno accademico 2021/2022, un corso di perfezionamento sulla Gestione della Persona con patologia neurologica in contesti domiciliari protetti e strutture sanitarie e socio-assistenziali.

L’accordo e il progetto del corso di perfezionamento sono stati presentati giovedì 15 aprile da Andrea Sbarbati, direttore del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, Stefano Tamburin, docente di Neurologia nel dipartimento, e da Tomas Chiaramonte, segretario generale di Adoa su mandato di Mons. Roberto Campostrini, presidente della Associazione delle Opere Assistenziali di Verona.

La collaborazione tra Adoa e l’ateneo veronese è attiva fin dal 2014 e negli anni ha dato vita a diversi tavoli di confronto e approfondimento tecnico e, nel 2018, alla sottoscrizione di una Convenzione di studio e ricerca quinquennale con il dipartimento di Economia aziendale dell’ateneo.

Ora la partnership si allarga, grazie al nuovo accordo quadro con il dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento e alla nascita del corso di perfezionamento sulla “Gestione della persona con patologia neurologica in contesti protetti e strutture sanitarie e socio- assistenziali”, destinato a medici, psicologi, infermieri, educatori professionali, fisioterapisti, terapisti occupazionali, riabilitatori neurocognitivi, terapisti della psicomotricità, responsabili di reparto di ospedali e strutture extraospedaliere e riabilitative, di servizi territoriali e di strutture residenziali o semiresidenziali. Tale percorso formativo ad alta specializzazione sarà, pertanto, aperto alle professioni sanitarie e socio-assistenziali che quotidianamente offrono il loro operato alla società civile in generale e alla città di Verona in particolare, a vantaggio di tutta la cittadinanza.

L’Associazione diocesana delle Opere assistenziali (Adoa) dal 2000 coordina l’azione di cura, custodia e supporto di enti, istituti religiosi e organizzazioni di origine ecclesiale o direttamente collegati con gli organismi ecclesiali del territorio della Diocesi, in particolare con riferimento agli enti che si prendono cura della persona anziana, diversamente abile, con fragilità psichica o in condizioni di solitudine. I 38 enti aderenti sono stati coinvolti in prima linea dalla battaglia al Covid-19 e molto hanno dato in tema non solo di difesa e protezione delle persone fragili ad essi affidate, ma anche in tema di innovazione e supporto alle istituzioni locali impegnate nella gestione della pandemia.

Grazie alla firma dell’Accordo, che avrà durata quinquennale, con il dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, si amplia e rafforza ulteriormente la relazione degli enti che si occupano di sanità e sociale e l’ateneo veronese, il tutto a beneficio di tutti i professionisti che si prendono cura delle persone in ambito sanitario e riabilitativo. Tale accordo consentirà un’attività sinergica di rafforzamento delle competenze e delle partnership scientifiche tra chi studia, ricerca e insegna il miglior modo per curare le persone e chi se ne prende cura nella quotidianità, in particolare con riferimento ai più fragili: ospedali, hospice, RSA, strutture extraospedaliere, centri polifunzionali, centro medici, case per anziani, realtà multiprofessionali o singoli professionisti che si occupano di diversa disabilità e di persone con particolari necessità riabilitative psico-fisiche e neurologiche, anche di natura temporanea.

Il dipartimento, allo stesso tempo, potrà rafforzare la sua attività istituzionale di ricerca, formazione, trasmissione del sapere e di interazione con la comunità, grazie a questo importante accordo con il network etico di Adoa che, solo attraverso gli enti aderenti, raggiunge più di 29.000 utenti solo in provincia di Verona. Questo percorso è finalizzato a sviluppare sapere per tutti i professionisti interessati, siano essi singoli o impegnati in enti, pubblici o privati, in particolare dando vita a percorsi formativi di alta specializzazione e di supporto scientifico in grado di sviluppare processi di cura personalizzata applicabili nei servizi a domicilio oltre che nei nuclei e nei reparti di degenza ove si curano o accompagnano le persone, dal minore all’anziano, affetti da patologie neurologiche.

Nel corso della conferenza stampa è intervento anche don Giovanni Battista Naletto, direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute, affermando che nella formazione fatta ad inizio settimana ai Vescovi italiani, ADOA è stata presentata come un’esperienza nazionale che parte da Verona e si attiva su Parma, di conseguenza questo accordo quadro quinquennale non impatterà solo sul territorio veronese ma anche sul territorio di Parma e potenzialmente su tutta Italia.