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angle-left Cosa è cambiato dopo due anni di Covid-19? - 17.12.2021

Il 20 dicembre, al Policlinico di Borgo Roma, tavola rotonda con gli interventi degli esperti Lippi, Leone, Moretti e Tacconelli

L’incontro è aperto alla cittadinanza e prenderà il via alle 14.45 con la proiezione del documentario sul Covid-19 "Io resto" di Michele Aiello

A quasi due anni dai primi casi ufficiali di Covid-19, l’università di Verona riunisce i suoi esperti in materia per fare il punto della situazione. L’appuntamento è per lunedì 20 dicembre, dalle 14.45, nell’aula Magna “G. De Sandre” del Policlinico Rossi, con l’incontro “Cosa è cambiato dopo due anni di Covid-19?”, domanda dalla quale partirà la riflessione degli esperti presenti. L’appuntamento, che si aprirà con i saluti istituzionali del prorettore Roberto Giacobazzi, sarà preceduto dalla proiezione del film “Io resto” del regista Michele Aiello, documentario prodotto e distribuito da Zalab film, che mostra la lotta al Covid-19 negli Spedali Civili di Brescia, in una delle province italiane più colpite dalla prima ondata pandemica.

A seguire, dalle 16.30, si terrà la tavola rotonda moderata da Roberto Leone, presidente del Cesc, Comitato etico per la sperimentazione clinica delle province di Verona e Rovigo. Interverranno Giuseppe Lippi, presidente della Scuola di Medicina e chirurgia dell’ateneo, Ugo Moretti, responsabile del centro regionale di Farmacovigilanza del Veneto ed Evelina Tacconelli, docente di Malattie infettive e direttrice dell’unità operativa complessa Malattie infettive di Verona. La tavola rotonda sarà anche visibile in streaming al seguente link https://univr.zoom.us/s/83573732955

Io Resto. Una videocamera accede, in via eccezionale, ai reparti dell’ospedale pubblico di una delle città che sta drammaticamente soffrendo il primo picco pandemico del Covid-19. È un delicato esercizio di osservazione, che coglie con rispetto l’instaurarsi di nuove relazioni tra pazienti e personale sanitario, rese necessarie dalla pandemia e che mostrano un estremo bisogno comune, il calore umano. Anche se a volte è doloroso, il film entra in empatia con le paure dei malati e con l’ascolto professionale ma accorato di medici e infermieri, rimanendo in una dimensione intima, lontana dal voyeurismo, dall’apologia dell’eroismo e da un’angosciosa rappresentazione mediatica.

 

L’evento è organizzato in collaborazione con ZaLab

Per partecipare è necessaria la prenotazione a questo link e il possesso della certificazione COVID-19. Per maggiori informazioni è possibile consultare la locandina.