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angle-left Il fine vita: aspetti di diritto penale e comparato. Quali prospettive per una nuova regolamentazione? - 30.03.2022

Il convegno internazionale si svolgerà in università l'1-2 aprile

Quella sul fine vita è una delle discussioni parlamentari tra le più accese e complesse. La legge, approvata alla Camera, ma ancora oggetto di discussione al Senato, consentirebbe alle persone affette da una patologia irreversibile che causa sofferenze insopportabili, di poter porre fine alla propria esistenza, volontariamente. Il tema sarà approfondito nei suoi numerosi aspetti trattati da relatrici e relatori del convegno internazionale “Il fine vita: aspetti di diritto penale e comparato. Quali prospettive per una nuova regolamentazione” che si svolgerà in ateneo, nell’aula magna del dipartimento, di Scienze giuridiche  di via Montanari 9, venerdì 1 e sabato 2 aprile, con il coordinamento di Lorenzo Picotti, docente di Diritto penale in ateneo.

“Il Convegno – spiega Picotti – organizzato in cooperazione con l’Università di Trento e la Rivista “Diritto penale del XXI secolo”, si collega ad una importante precedente iniziativa di due anni orsono, in cui sempre nella nostra università veronese si è svolto l’incontro di studi internazionale sul tema “Aiuto al suicidio, autodeterminazione e diritti fondamentali”. All’epoca si discuteva del caso Cappato, DJ Fabo, e dell’ordinanza della Corte Costituzionale che aveva chiesto al Parlamento Italiano di emanare una disciplina legislativa in materia di suicidio assistito, che ne prevedesse condizioni e modalità legittime, riformando l’art. 580 del codice penale che punisce severamente qualsiasi aiuto allo stesso. Tale legge non è stata emanata e la Corte ha dovuto sopperire pronunciando l’incostituzionalità parziale di tale articolo, laddove punisce anche chi agevoli l’esecuzione del proposito di suicidio autonomamente e liberamente voluto da una persona tenuta in vita in una condizione di patologia irreversibile fonte di sofferenze, da ritenere in questi limiti legittimo. Ma la soluzione giudiziaria si è già dimostrata insufficiente in sede applicativa, e dopo che è stato bocciato dalla stessa Corte il referendum, che pretendeva addirittura di abolire qualsiasi forma di omicidio di persona consenziente, è necessaria una legislazione  adeguata e proporzionata che salvaguardi i soggetti fragili ma anche il diritto fondamentale all’autodeterminazione sulla propria vita.  Viste le difficoltà che essa incontra nel nostro Parlamento, l’apporto di studiosi stranieri che possono riferire sull’esperienza normativa e sulla prassi dei loro paesi potrà dare un contributo al dibattito fra gli autorevoli penalisti che parteciperanno all’incontro, consapevoli che non si tratta soltanto di un problema di diritto penale, perché involge questioni etiche e mediche che coinvolgono tutti”.

Il programma. L’iniziativa, sarà aperta, alle 15 di venerdì 1 aprile, dai saluti istituzionali di Stefano Troiano, direttore del dipartimento, di Michele Russolo, presidente dell’ordine degli avvocati di Trento e Barbara Bissoli, presidente dell’ordine degli avvocati di Verona. La prima giornata di lavori metterà  a fuoco gli aspetti di diritto penale e comparato e sarà introdotta e presieduta da Antonia Menghini, docente di Diritto penale all’università di Trento. Interverranno Gonzalo Quintero Olivares, docente dell’università di Tarragona, Maria Beatrice Magro membro della Corte di Cassazione, Margareth Helfer dell’ateneo di Innsbruck e Gabriele Fornasari, docente di diritto penale all’università di Trento. Il convegno proseguirà sabato 2 aprile, dalle 9.30, con una tavola rotonda sulle prospettive di una riforma della regolamentazione penale del fine vita in Italia con Luigi Stortoni, docente emerito dell’ateneo di Bologna, alla quale interverrano Sergio Vinciguerra, docente dell’università di Torino, Sergio Seminara, docente di Diritto penale all’università di Pavia, Stefano Canestrari, docente di Diritto penale dell’ateneo di Bologna, Silvio Riondato docente di Diritto di penale all’università di Padova, Lucia Busatta docente di Diritto costituzionale all’ateneo di Trento e l’avvocato Nicola Stolfi dell’Ordine di Trento. Dopo il dibattito la chiusura dei lavori sarà affidata al professor Picotti.

La partecipazione è libera. L’evento si svolgerà in presenza e sarà trasmesso anche in diretta streaming, sulla piattaforma Zoom. Per poter seguire l’evento a distanza è richiesta la previa iscrizione alla prima e alla seconda giornata.