Dagli alfabeti agli ipertesti. 10 rivoluzioni simboliche

Intervento di Vincenzo Manca e presentazione del Museo dell'Informatica a cura di Marco Cristanini

Il Museo dell'Informatica

Nel luogo per eccellenza in cui si guarda al futuro con la ricerca scientifica, in modo complementare, nella solida convinzione della forza proattiva della memoria, si osserva il passato con un Museo vivo che mira all’ampia diffusione della cultura scientifica tra i giovani.

Con svariate attività in piena linea con gli obiettivi della Terza Missione, il Museo dell'Informatica costituisce una risorsa non solo per l’Ateneo di Verona ma anche per tutto il territorio scaligero, nel quale si radica favorendone lo sviluppo. Alcune di tali attività sono:

  • il recupero, il ripristino estetico o funzionale, l’esposizione e la preservazione di antichi manufatti;
  • la guida a visitatori in presenza oppure, per le scuole, a distanza con particolare attenzione rivolta alle persone con disabilità e all’orientamento degli studenti.
  • la promozione e la partecipazione ad eventi a livello anche nazionale;
  • la preziosa collaborazione con il Comune di Verona ed associazioni locali e non;
  • l’offerta alle scuole di un’ampia gamma di percorsi PCTO (ex ASL).

 
Queste le tappe fondamentali nell’evoluzione del Museo:

  • Nasce ufficialmente nel 2008 su iniziativa del Preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Prof. Roberto Giacobazzi e del Prof. Vincenzo Manca, Presidente del C.B.M.C. (Center for BioMedical Computing), dopo un incontro che entrambi ebbero col Prof. Alfio Andronico (Università di Siena) e con il Prof. Corrado Bonfanti (Comitato Direttivo A.I.C.A.). 
  • Tale nascita si concretizzò successivamente grazie all’acquisto da parte del Dipartimento, diretto dal Prof. Carlo Combi, di trentatrè teche museali da esposizione. 
  • Dal 2011 la cura viene affidata dal Dott. Marco Cristanini, che svolgendo il suo compito con passione dà negli anni a seguire una grande spinta al Museo recuperando manufatti di considerevole valore storico ed occupandosi efficacemente dei rapporti di radicamento nel territorio scaligero e nazionale.  
  • Il Dipartimento di Informatica include nel 2015 il Museo nel “Public Engagement”, ossia nelle attività senza scopo di lucro a valore educativo, culturale e di sviluppo sociale. 
  • Nel 2016 si costituisce il Comitato Scientifico composto dai docenti Prof. Paolo Fiorini, Prof. Vincenzo Manca e Prof. Tiziano Villa, dal Dott. Marco Cristanini (curatore) e dal Dott. Leonardo Bonfiglio (staff amministrativo).
  • Nel 2018 il Museo ospita l’evento promosso da AICA “Il computer racconta se stesso” che vede a Cà Vignal l’incontro tra 14 musei provenienti da tutta Italia per un confronto sullo stato attuale delle collezioni.

Attualmente, l’esposizione conta più di 150 oggetti dagli anni ‘40 agli anni ‘90, collocati in 37 teche illuminate a led e distribuite strategicamente su 3 piani. Tra questi:

  • il computer integrato a componenti discreti (cioè senza microprocessore) P6060 dell’Olivetti (1965); 
  • un accoppiatore acustico, antenato del modem, proveniente dal CERN (1980); 
  • due dischi fissi IBM SR10 da 200 Mbytes e due dischi fissi IBM 3380J di capacità 1 Gbyte (fine anni ‘80); 
  • le unità a nastro, a disco e floppy di un IBM System/36 (1983) proveniente dalla ex-fabbrica di materiale elettrico di Caprino Veronese Molveno-Cometti; 
  • la matrice logica di sequenza di un ELEA 6001 (1961); 
  • un modulo di memoria RAM di un computer Honeywell 6000 da 16 Kbytes (anni ‘70); 
  • un Apple IIe (1977) ed un Apple IIc (1984) entrambi con sistema operativo e software; 
  • due pinze robotiche ed un joystick robotico provenienti dal laboratorio JPL (Jet Propulsion Laboratory) della NASA (1987); 
  • un raro testo scolastico di Fisica per i Licei scritto da Enrico Fermi (1948); 

  Museo dell'Informatica - Foto gallery

Il Museo dell’Informatica è visitabile virtualmente dalla cittadinanza e dalle scuole.
Per prenotazioni:  marco.cristanini@univr.it , tel. 349 4946031.

Iniziativa promossa dal Dipartimento di Informatica e dal Museo di Storia dell’Informatica